Seattle è stata, tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90, una sorta di nuova Liverpool: la casa madre di un suono autentico che, troppo spesso, è stato sintetizzato sotto l’etichetta del grunge. Nirvana, Pearl Jam, Alice in Chains, Soundgarden, ma non solo: sono tantissimi gli artisti che hanno sfornato capolavori che hanno contribuito al mito del Seattle Sound, dando voce a un’intera generazione.

Per questa ragione, noi di MentiSommerse.it abbiamo chiesto a Matt Vaughan, fondatore di “Easy Street Records“, di stilare una classifica dei dischi più sottovalutati della storia del grunge. Ecco le sue scelte e i relativi commenti:

1. Gruntruck – Push ’92

Senza dubbio, questo è stato il disco che il resto del mondo si è perso. È venuta fuori un sacco di roba nel ’92, quindi posso capire come sia successo, ma a Seattle questi ragazzi erano i preferiti, si sentivano in tutte le radio e addirittura fecero il tutto esaurito al Paramount nel ’93.

Cominciarono come un progetto parallelo tra Tommy dei The Accused e Ben McMillan e Scott degli Skin Yard. Al basso c’era Tim, dai Portland’s Napalm Beach. Chris Cornell li ha aiutati a formarsi come band, inizialmente.

L’etichetta metal Roadrunner se li prese prima che chiunque da queste parti si accorgesse di loro. Probabilmente non fu l’etichetta giusta per loro, ma si adattarono. Tommy era il re del jigga jigga e tutti I chitarristi della città lo sapevano bene. Addirittura la Fender utilizzò il suono della chitarra di Tommy per il suo Grunge-ometro.

Tutti i dischi dei Gruntruck furono registrati da Jack Endino, che era membro degli Skin Yard assieme a Ben, ed era il suo migliore amico. I Pearl Jam chiesero che fossero I Gruntruck ad aprire il loro famoso show al Moore Theater a Seattle nel ’92, la notte che fu girato il video per Even Flow.

Dopo di questo, ai Gruntruck fu offerta l’opportunità di aprire gli Alice i Chains per il loro tour americano “Dirt”, e poi più tardi aprirono per I Pantera nel tour Europeo “Vulgar Display of Power”.

Era chiaro a tutti che la band non sarebbe sopravvissuta al contratto con la Roadrunner, così fecero causa… e vinsero. Hanno creato un precedente importante, e questo è considerato un momento di svolta per gli artisti e la loro lotta per contratti più equi.

Questa la scheda su DiscoGs.

2. The Fluid

Tra il 1988 e il ’93, questa band ha suonato così spesso in città da essere considerata locale.

Sono stati la prima band non del Nord-est degli Stati Uniti ad entrare nelle scuderie della Sub Pop. Grandissimi, live.

Al 20° anniversario della Sub Pop, il live dei Fluid fece gli stessi numeri di quello dei Green River, per darti un’idea di quanto ci manchino.

3. Mudhoney- Tomorrow Hit Today ’98

Era chiaro che la Warner Borthers non sapesse cosa fare dei Mudhoney, e lo dissero chiaramente prima che questo disco uscisse. Non ci fu alcuna pubblicità per quest’ultimo grosso disco dell’etichetta.

La band non se ne fregò proprio, sicuramente fece il proprio dovere e così facendo ci ha regalato uno dei suoi dischi migliori. Se ne parla spesso non solo come il disco più sottovalutato della loro carriera, ma anche di tutta la scena alternative anni ’90.

Questa la scheda su DiscoGS.

4. Truly – Fast Stories from Kid Coma ’95

Dove andò Hiro dopo aver lasciato I Soundgarden? Formò i Truly con l’ex batterista degli Screaming Trees Mark Pickerel e il cantautore locale Robert Roth. Dagli un ascolto, ha un che di psichedelico con una sezione ritmica da brivido!

Questa la scheda su DiscoGS.

5. Blood Circus

Sono stati spesso headliner tra gli anni ’80 e I ’90, erano machi, sporchi e cattivi. Ascolta solo “Six Feet Under”.

6. Tad – Inhaler ’93

Non c’è dubbio che “Inhaler” dei TAD sia la cosa più grunge che esista. “Grease Box”, la prima traccia, dev’essere la miglior canzone grunge che sia mai stata prodotta. C’è tutto quello che vuoi. C’hanno messo tutto, in questo disco.

Questa la scheda su DiscoGS.

7. Supersuckers – Smoke of Hell ’92

Questi ragazzi venivano dall’Arizona, per far parte della scena di Seattle. Lo chiarirono subito, con una delle loro prime canzoni, “Coattail Rider”. Si aggiunsero a quel modo di fare da perdenti che si portava tanto a Seattle. Portarono una certa dose di novità con sé, e con Eddie Spaghetti come frontman, c’era sempre da divertirsi.

Questa la scheda su DiscoGS.

8. Zeke- Flat Tracker ’94

C’era un atteggiamento molto hardcore che si mischiava con il loro modo perfetto di tenere il tempo. Si guadagnarono il rispetto degli dei del Grunge. Era chiaro fossero dei musicisti talentuosi e ricordarono ai loro colleghi di Seattle da dove venivano le loro influenze.

Questa la scheda su DiscoGS.

9. Love Battery- Between the Eyes ’90

Un primo perno della Sub Pop Singles Club, anche se Love Battery non è stata una release perfetta, era quando non ci pensavano che erano al loro meglio.

Questa la scheda su DiscoGS.

10. Cosmic Psychos- Go The Hack ’89

Dall’Australia… Forse bevevamo la stessa birra o che so io. Un punk rock rozzo con incredibili riff alla Mad Max.

Questa la scheda su DiscoGS.

11. Sweet Water ’92

Amici dei Pearl Jam, tutti ragazzini di Seattle. Firmarono con l’Altantic Records. Venivano da famiglie agiate e avevano vestiti puliti, scrivevano canzoni orecchiabili e portarono in auge i tennis club. “Everything Will Be Alright”, “Head Down”, “Superstar”, furono tutte grandi hits alla radio.

12. 7 Year Bitch- Viva Zapata ’94

Queste ragazze arrabbiate distrussero tutto ciò che si trovava sulla loro strada con questo disco. Avevano un sacco di motivi per essere arrabbiate. Avevano perso una dei membri della band, Stefanie Sargent, a causa di un’overdose l’anno precedente, ed avevano perso la loro amica e mentore, Mia Zapata dei The Gits, l’anno prima. Mia venne violentata e uccisa a pochi passi dalla Comet Tavern a Capitol Hill. 7 Year Bitch avrebbe contribuito a creare e far decollare la campagna Home Alive, per l’assistenza di donne vittime di abusi, molestie sessuali, bullismo… erano 20 anni avanti! Dopo 10 anni, l’assassino di Mia fu finalmente arrestato e condannato a 36 anni di carcere.

Questa la scheda su DiscoGS.

13. Skin Yard- 1000 Smiling Knuckles ’91

Fu registrato mentre Ben MiMillan stava mettendo su I Gruntruck e la carriera di Jack Endino come produttore andava a gonfie vele. Diede la cifra di quanto fossero autentici e onesti, solo facendo spuntare questo disco. Non ci fu un tour o niente di pubblicitario per lanciarlo, certe volte alla buona musica basta venir fuori

Questa la scheda su DiscoGS.

14. Wipers- Huh wha 1980

Grunge, davvero? Ascolta solo la triade “Is This Real”, “Youth of America”, e “Over The Edge”. Hanno avuto un’influenza decisiva su Kurt Cobain.

15. Swallow

Gli Swallow si sentivano spesso ai festini della Seattle West, erano una band amata da tutti, gli mancò solo il supporto per fare quello che avrebbero potuto fare.

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