Vivere troppo a contatto con la bellezza può impigrire il senso dello stupore. Svegliarsi tutte le mattine in una città come Napoli, affrontarne quotidianamente il traffico, la lenta burocrazia (l’intalleo, grida il dialetto), il tempo per gli impegni che è sempre troppo poco, il tempo per gli svaghi che è sempre troppo compresso, insomma, tenerci questa città sempre addosso finisce per farci dimenticare la città che abbiamo davanti. E che città che è… e che è sempre stata!
Questo è stato il leit-motiv dell’elegante presentazione della neonata Associazione Culturale What’s On in Naples, ieri 30 settembre nella splendida quanto poco conosciuta cornice della Galleria Principe di Napoli. Sì, perché come ha voluto sottolineare l’intervento di Maria Falcone, laureata in architettura e “ragioniera” dell’associazione, non tutti i napoletani sono a conoscenza dell’esistenza o dell’ubicazione di questa decaduta galleria commerciale, seconda alla Galleria Umberto per successo, ma certo non per bellezza e maestosità.
Il primo a prendere parola, per parlare della nascita e della storia dell’Associazione, è Vincenzo di Gennaro, Presidente di What’s On in Naples: “WOIN nasce circa tra anni fa, una domenica di settembre, quando concretizzai l’idea di dare vita ad una community che sarebbe poi diventata l’attuale associazione culturale – spiega con la grande emozione dell’appassionato – Viaggiando e vivendo anche in altre città, mi sono reso conto che Napoli ha qualcosa in più che altri luoghi non hanno: Napoli e la Campania offrono un mix unico di storia, cultura, arte, paesaggi, archeologia, clima, mare, montagna, enograstronomia, terme… Una terra dove la tradizione, la religione, la superstizione ed il folklore si mescolano, convivono e così risultano ancora e sempre più vive”.
E così che è nata una community che ha velocemente contato attorno al tema Napoli più di 1000 iscritti, tutti desiderosi di conoscere e far conoscere la propria città oltre la pizza, il mandolino, la camorra e la monnezza. Un progetto poi naturalmente sfociato nella fondazione dell’Associazione nel maggio di quest’anno.
“L’Associazione What’s On in Naples nasce dunque dall’amore verso la nostra città – continua di Gennaro – Con l’obiettivo di promuovere e tutelare il nostro territorio e valorizzarne il ricco patrimonio storico, artistico e culturale, anche attraverso la riscoperta di luoghi poco conosciuti agli stessi napoletani… Quanti di noi sanno che qui è possibile ammirare ben tre opere del Caravaggio? Che le testimonianze più antiche della fondazione di Napoli si trovano sul monte Echia, a Pizzofalcone? Quanti sanno che sotto il Regno dei Borbone Napoli era una delle capitali più popolose e floride d’Europa, tanto da vantare, tra i tanti primati, la costruzione della prima ferrovia in Italia?”
Su questi interrogativi la parola passa ad Antonio Franco, archeologo e guida turistica dell’Associazione, che col suo intervento rende chiaro uno degli obiettivi che WOIN si pone: ribaltare tre degli stereotipi negativi più ripetuti sul popolo partenopeo, quelli cioè che vogliono il napoletano incivile, ignorante, incapace di governarsi.
“L’effetto generale che producono queste convinzioni è quello di farci perdere la speranza. Come pensiamo di poter progredire, se tanto siamo incapaci ed abbiamo bisogno dell’aiuto degli altri? Come pensiamo di poter costruire una città migliore, se siamo costituzionalmente incivili? Come facciamo ad interessarci alle cose, se siamo di natura ignoranti? È qui che entra in scena la meraviglia: la meraviglia genera curiosità, la curiosità ci porta ad indagare, e indagando scopriamo che le cose non sono sempre state così a Napoli, che non siamo sempre stati considerati ignoranti, incivili, incapaci”.
L’ultima parte della presentazione si è infine concentrata sugli obiettivi e gli elementi differenziali dell’Associazione: valorizzare il territorio attraverso una moltitudine di attività, tra cui le visite guidate (in programma a partire dal prossimo 22 ottobre, con la visita a Piazza Mercato), i percorsi didattici, la riqualificazione di siti chiusi al pubblico; creare percorsi esperienziali e lavorare per avvicinare i giovani alla cultura combinando le visite ad altre attività extra-culturali; diventare un punto d’incontro e di discussione; creare sinergie con altre associazioni culturali che perseguono gli stessi scopi.
La chiave di volta è la meraviglia, insomma: e dalla meraviglia percorrere il circolo virtuoso che parte da una Napoli stereotipata, piatta, quotidiana, per giungere alla stessa Napoli, ma quella piena di storia, di cultura, di arte, di trascorsi maestosi, da guardare con gli occhi nuovi, vergini, curiosi, della prima volta che la si vede davvero.
Marzia Figliolia