Esce oggi la nuova versione di “Curre curre guaglio'”, brano che ha segnato un’epoca. Prodotta da V_Rus, questa rilettura in chiave punk/nu metal con la collaborazione di Etta mantiene intatta — e anzi rilancia — la carica sovversiva del manifesto sonoro lanciato dai 99 Posse nel 1993.
Le chitarre esplodono fin dall’inizio, riportando la band alle radici più ruvide dei propri ascolti: quelli dei centri sociali, delle prime trasmissioni pomeridiane di Radio Città Futura, delle divisioni giovanili della Democrazia Proletaria. Un tuffo elettrico nei suoni della militanza.
Zulù è in stato di grazia: voce intatta, rabbia ancora lucida e pienamente consapevole. Dopo 33 anni di carriera, non ha smesso di correre, né tantomeno di gridare. E con lui, Marco Messina e Massimo JRM Jovine, c’è Etta, cresciuta a pane e 99 Posse, che aggiunge il suo fuoco generazionale a un messaggio che resta universale: resistere, riconoscersi, reagire.
In copertina, una maschera antigas in primo piano, tra rovine e fumo. Sullo sfondo, la scritta “Curre curre guagliò” è una dichiarazione di guerra culturale.
Oggi Curre curre guagliò è più asciutta, più diretta, forse ancora più urgente. Perché dopo trent’anni è ancora, profondamente, odio mosso da amore.
La fiamma della rivoluzione arde come trent’anni fa. E non ha nessuna intenzione di spegnersi.