La musica sentimentale ha un grande potere: ti riporta indietro nel momento stesso in cui ti porta avanti, così che provi, contemporaneamente, nostalgia e speranza. Se c’è un artista italiano per cui questa definizione contenuta in Alta fedeltà di Nick Hornby è assolutamente valida, questo è Max Pezzali. Un artista che, da oltre trent’anni, riesce a trasformare la quotidianità di una generazione in canzoni, raccontando sogni, paure e speranze di chi è cresciuto con la sua musica.
Il Palazzo dello Sport di Roma è stato il teatro perfetto per il round capitolino del “Max Forever – Questo pala non è un albergo”, che idealmente riprende il sottotitolo di “S’inkazza”, un tour che celebra la straordinaria carriera di Pezzali e la sua capacità unica di farci sentire parte di un’unica grande storia. Sono stato alla sesta delle sette date romane e questo è il mio racconto.
Se non ci conoscessimo, sono Corrado Parlati e questo è MentiSommerse.it, un rifugio virtuale dove ti racconto le storie più belle legate al mondo della musica.
Il racconto esistenziale di Max Pezzali
Il viaggio inizia da una cameretta. Non una qualsiasi, ma la cameretta di Max, ricostruita sul palco con tanto di finestra affacciata sulle due discoteche e centosei farmacie di Pavia, un vecchio sintetizzatore sulla scrivania e poster che sanno di anni ‘90.
Ed è proprio da qui che nasce la vera forza di Max Pezzali: posizionare la sua personalissima cinepresa dove nessuno l’aveva mai messa e narrare la vita di provincia da un punto di vista differente, mettendo al centro la vita e le emozioni di un’intera generazione, cresciuta tra motorini, sale giochi e il sogno di un amore che sa di film americani visti in VHS.
Il concerto parte in quarta con “S’inkazza”, seguita da “Sempre noi” e da un medley che riporta il pubblico ai tempi degli 883 con “Non me la menare”, “Te la tiri”, “Sei uno sfigato” e “Jolly Blue”. È solo l’inizio di una scaletta costruita con intelligenza e cuore, un crescendo emozionale che unisce passato e presente, perché dopo il set iniziale si esce idealmente dalla cameretta lungo la Rotta per Casa di Dio e si arriva sulla scena del crimine, perché hanno appena ucciso l’uomo ragno.
Canzoni come finestre sulla vita
Una posizione non casuale nella setlist, perché “Hanno ucciso l’uomo ragno” parla proprio di questo: il supereroe è metafora del sogno, la gioventù che si scontra con le problematiche della vita. E non importa quanto tu sia in provincia, che negli 883 è uno state of mind che trascende il luogo fisico, o ti senta in qualche maniera tagliato fuori da tutto, in qualche modo nel tuo sogno devi crederci.
Subito dopo arriva il vero capolavoro esistenziale di Max: “Come deve andare”, che Pezzali canta seduto su un Peugeot, che rappresenta al meglio la carriera di un artista che, dopo essere stato in parte sottovalutato dalla critica e bollato come fenomeno di massa, si è preso ogni sorta di rivincita riempiendo stadi, palazzetti e location come il Circo Massimo.
Un rito collettivo di emozioni
Il concerto diventa sempre più un rito collettivo: diecimila voci diventano un unico enorme coro che accompagna i successi di Pezzali, da “Gli anni” a “La dura legge del gol”, passando per le ballad classiche come “Nessun rimpianto”, “Come mai” e “Una canzone d’amore”, su cui un simbolico “due di picche” apparso sulle note de “La regola dell’amico” riesce finalmente a dichiararsi alla sua regina di cuori.
Non mancano i momenti in acustici e i tantissimi occhi lucidi sulle note di “Ci sono anch’io”, così come i momenti da discoteca, come “La regina del celebrità” e “Sei un mito” e le canzoni meno note, tra cui spicca una notevole versione di “Non ci spezziamo”.
Per i bis, il palco si trasforma in un enorme saloon sulle note di “Nord sud ovest est”, anch’essa a ricordarci che, in qualche modo, una rotta si trova e il destino può in qualche modo essere amico, e “Bella vera”, per poi tornare idealmente a Pavia con “Tieni il tempo” e “Con un deca”.
Le prossime tappe: Imola e gli stadi nel 2026
Dopo il successo straordinario di Roma, il tour “Max Forever – Questo pala non è un albergo” proseguirà con un appuntamento imperdibile: Imola, il 12 luglio 2025, un evento che si preannuncia come una grande festa per tutti i fan. Ma la notizia più attesa è quella che riguarda il 2026: Max Pezzali tornerà protagonista allo Stadio Olimpico di Roma, il 23 giugno 2026, e a San Siro, l’11 e il 12 luglio 2026, per celebrare “Gli anni d’oro” in una terza straordinaria edizione del “Max forever – Hits only”.
Se c’è una cosa che il concerto di Roma ha dimostrato per l’ennesima volta, è che Max Pezzali non è solo un artista: è un pezzo di vita di tutti noi.
Articolo e foto di Corrado Parlati