Ho scoperto Nubya Garcia casualmente, mentre ero in aeroporto a Napoli, diretto verso Londra, ascoltando una playlist dedicata ai talenti più interessanti della nuova scena jazz londinese.
L’eleganza di “Clarity”, che anticipava il nuovo album “Odyssey”, pubblicato su etichetta Concord Jazz, mi ha colpito fin dal primo ascolto.
Una volta atterrato a Stansted e riattivata la connessione dati, mi sono fiondato a cercare qualcosa di più da ascoltare su questa artista, scoprendo un mondo fatto di incroci continui di suoni, ritmi, linguaggi, culture apparentemente opposte.
La colonna sonora perfetta per una passeggiata per le strade di Brixton e la zona est della capitale inglese.
Segno sul calendario del mio iPhone il giorno di uscita del disco, programmata per il 20 settembre, esattamente due mesi dopo quel primo ascolto.
E adesso eccomi qua, a raccontarvi l’ultimo lavoro di una delle new star del jazz.
Se non ci conoscessimo, sono Corrado Parlati e questo è MentiSommerse.it. Un rifugio virtuale, dove ti racconto le storie più belle legate al mondo della musica.
ODYSSEY – IL NUOVO ALBUM DI NUBYA GARCIA
Odyssey è un disco che mette in musica il cammino di ciascun individuo, cercando di ignorare le distrazioni esterne e focalizzandosi sulle proprie scelte. È un lavoro ispirato dai continui cambiamenti della vita, ricco di colpi di scena sonori, che spaziano dal jazz alla musica classica, dall’R&B al dub.
Accanto a lei, un incredibile gruppo tutto al femminile, made in London, con Esperanza Spalding, Richie Seivwright e Georgia Anne Muldrow, che arricchiscono brani come Dawn e We Walk in Gold con voci potenti e sonorità che spaziano dal soul al jazz. Il suo quartetto di lunga data — Joe Armon-Jones al piano, Sam Jones alla batteria e Daniel Casimir al basso — continua a essere il cuore pulsante di questo progetto.
L’album co-prodotto da Kwes, rappresenta al meglio il seguito – e, in un certo senso, l’evoluzione – di “Source”, con cui Nubya Garcia aveva già conquistato un posto centrale nella nuova scena jazz londinese.
The Seer incarna perfettamente la ricerca di chiarezza, con un sound che spinge a muoversi verso terre ancora sconosciute, tenuti per mano dall’artista tra pianoforte, batteria e sax. Nubya Garcia accende i riflettori sull’importanza di avere fiducia nel proprio cammino, anche senza conoscere tutte le risposte.
Set It Free è un’avventura in free solo nel mondo del jazz, Clarity e Waters Path si distinguono per le delicate composizioni orchestrali, capaci di generare atmosfere intime e oniriche.
Il finale, Triumphance, chiude l’album regalando una sintesi perfetta di tutto il disco fondendo dub, poesia e jazz, in modo da esaltare le origini musicali di Garcia e la sua incessante ricerca.