Non avrebbe potuto esserci inizio migliore per la ventinovesima edizione del Pomigliano Jazz Festival.
Gonzalo Rubalcaba, celebre pianista cubano, è stato il protagonista di una meravigliosa performance in trio, accompagnato da Matt Brewer al basso ed Ernesto Simpson alla batteria, alle Basiliche Paleocristiane di Cimitile.
Se non ci conoscessimo, sono Corrado Parlati e questo è MentiSommerse.it. Un rifugio virtuale, dove ti racconto alcune delle storie più belle legate al mondo della musica.
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LATIN JAZZ E MELODIE
Rubalcaba, vincitore di 3 Grammy® e 4 Latin Grammy, ha confermato il suo status di leggenda del jazz internazionale con una performance di altissimo livello. Il concerto ha visto il trio – che rappresenta la dimensione ideale per un artista come Rubalcaba – eseguire un repertorio che spaziava dalle sonorità afro-cubane alle ballate tradizionali cubane e messicane, fino ai boleri e alle opere classiche del suo paese natale, dando grandissimo spazio soprattutto all’album Turning Point. In questa enorme festa di suoni, trova spazio anche la morte, celebrata con “Iku”, tratta proprio dal lavoro del 2022 del pianista.
Il pubblico, immerso nell’atmosfera unica delle Basiliche illuminate d’arancione, è stato trasportato in un viaggio musicale che ha saputo fondere tecnica e passione. Rubalcaba, con la sua innata capacità di rendere semplici le strutture più complesse, ha regalato momenti di pura magia, sottolineati dai virtuosismi di Brewer e Simpson, entrambi impeccabili nei loro interventi. Sul finale, il pianista cubano resta solo sul palco per un’ultima, dolce, incantevole melodia che sembra quasi un regalo verso gli spettatori del Festival di cui è stato più volte protagonista nelle precedenti edizioni, con uno straordinario omaggio a Pino Daniele e affiancando l’altrettanto cristallino talento di Aymée Nuviola.
Ad aprire la serata è stato Marco De Falco, che con le sue Interferenze Sonore, immerso in un’atmosfera viola quasi psichedelica, ha trascinato gli spettatori in un vortice di suoni elettro-jazz. Quello di De Falco è un progetto che cresce di pari passo con il festival e che sarà al centro della seconda parte della rassegna, proprio a Pomigliano D’Arco.
LE BASILICHE PALEOCRISTIANE DI CIMITILE: LA CORNICE PERFETTA
Le Basiliche Paleocristiane di Cimitile hanno offerto un palcoscenico straordinario per questo evento. Restaurate e riportate alla loro primitiva bellezza, queste architetture hanno contribuito a creare un’atmosfera intima e solenne, grazie anche all’illuminazione studiata ad hoc per la serata, rendendo l’esperienza del concerto ancora più suggestiva. Poco prima dell’inizio del concerto, è stato possibile visitare il sito e conoscerne la storia grazie a una visita guidata.
La Fondazione Pomigliano Jazz, insieme a Scabec e ai comuni di Pomigliano d’Arco, Avella e Cimitile, continua nel suo progetto di valorizzare il taleento musicale delle guest star del Festival e lo straordinario patrimonio culturale del territorio campano, creando un’esperienza unica.
L’incontro tra la musica innovativa di Rubalcaba e il fascino storico delle Basiliche ha creato un connubio perfetto, in cui il passato e il presente si sono intrecciati in un dialogo continuo.
LA LEG ESTIVA DEL POMIGLIANO JAZZ 2024
L’evento, patrocinato dalla Regione Campania e sostenuto dal Ministero della Cultura e dall’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, è stato un successo organizzativo.
L’inaugurazione del festival ha posto le basi per una serie di eventi che si preannunciano altrettanto coinvolgenti e di alta qualità, confermando ancora una volta il ruolo centrale del Pomigliano Jazz nel panorama culturale della regione.
Si proseguirà il 17 luglio ad Avella con il doppio concerto di FRANCESCO NASTRO DRIN Quartet (con Gigi De Rienzo, Vittorio Riva, Giovanni Imparato) e il duo John Scofield – Dave Holland, poi il 21 luglio al Museo Dell’Osservatorio Vesuviano con “MARCO ZURZOLO “‘O Fischio ca nun fa Paura” di Marco Zurzolo, il 27 all’Antica Strada Matrone con il Trio Maria Pia De Vito – Roberto Traufic – Roberto Rossi e, infine, il concerto sul Vesuvio dedicato agli 80 anni di Peppe Barra.