Gazzelle è tornato in giro per l’Italia con un tour – già quasi tutto sold out – che culminerà in un mega evento all’Arena di Verona (qui i ticket) il prossimo 16 maggio.
Ma qual è il punto di forza delle canzoni di Flavio, che fa sì che ogni suo concerto si trasformi in un grande rituale di condivisione?
Ascoltandole, la risposta è chiara: Gazzelle si inserisce perfettamente nel filone cantautorale romano con una penna tanto poetica quanto diretta e un sound fortemente identificativo, curato dal produttore Federico Nardelli.
Per questo, abbiamo selezionato cinque canzoni imperdibili di Gazzelle per conoscere meglio il suo repertorio.
Gazzelle: la nostra playlist
Non sei tu (da Superbattito, 2017)
È possibile comprendere dall’esterno il dolore, o comunque le sensazioni, di una persona? Non del tutto.
È proprio intorno a questo concetto che si sviluppa “Non sei tu”, che parla di un amore finito e della necessità di provare a dimenticare, dei ricordi che riaffiorano.
Nei fatti, dopo aver interagito, due sistemi non tornano mai a essere esattamente come prima.
E che ne sanno gli altri di quando tornavamo tardi pieni di graffi, di quando ridevamo come matti, di quando correvamo come pazzi, degli occhi nostri mescolarsi e diventare gialli, gialli.
IDEM (da “DENTRO”, 2023)
Gazzelle ha pubblicato “IDEM” al termine di un periodo buio, che l’ha visto arrivare a un passo crollo psicologico (E ho ritrovato me stesso, da solo in un cesso, davanti allo specchio ho capito che tutto si intreccia e alla fine si spezza ma se non si spezza hai ragione te).
Un invito a non buttarsi giù, quando qualcosa va storto, anche nel senso più letterale del termine (E ho immaginato me stesso volare dal tetto ma steso su un letto ho capito che tutto si ingrossa e alla fine ti strozza ma se non ti strozza hai ragione te).
E se tutto finisse domani? Flavio non vorrebbe altro che trascorrere gli attimi a un passo dalla fine del mondo con la persona amata.

Non lo dire a nessuno (da “DENTRO”, 2023)
Se non condivisa, la felicità non sarà mai completamente tale. Eppure, già dall’incipit è chiaro che per Flavio la felicità è un qualcosa di intimo, privato, sussurrato.
Un po’ come accade per Santiago de “Il vecchio e il mare” di Hemingway, il quale sosteneva che a dirle, le cose belle non succedono.
Una canzone che arriva dritta al cuore di chi ascolta, tra bugie, menzogne, malinconie e follie, che guarda indietro senza rancore.
Lacri-ma (da “OK”, 2021)
“Lacri-ma” si fa strada nei sentimenti di una donna e riflette il rimpianto del cantautore per non aver compreso appieno il suo stato d’animo e, di conseguenza, per non essere stato presente al suo fianco.
Il titolo della canzone ne preannuncia la caratteristica peculiare: l’intera traccia si sviluppa attraverso un gioco di penna e vocaboli in cui l’ultima sillaba di una parola si collega alla prima della successiva.
Questa struttura crea uno stream of consciousness in pieno stile indie pop, con il ritornello che rappresenta un esempio eccellente di tale tecnica.
Tutto qui (singolo, presentato a Sanremo 2024)
Potrebbe sembrare una canzone d’amore, di quelle scritte in un giorno che non va, ma il sentimento dominante di “Tutto qui” è la nostalgia dell’amore passato e la conseguente proiezione di ciò che sarebbe potuto essere (Vorrei guardare il passato con te, addosso al muro col proiettore, viverlo insieme un minuto, anche tre).
Sullo sfondo, una Roma Nord da cui Flavio vorrebbe scappare anche solo per un secondo.
Prima di andare via, non perdere il racconto del concerto del 2022 al Palapartenope di Napoli.
Corrado Parlati
Chiara Di Bernardo