Dopo quindici anni di carriera, i Fast Animals and Slow Kids celebrano il loro percorso musicale con un’innovativa esplorazione sonora, avventurandosi in territori orchestrali. Il tour della scorsa primavera, accompagnato da una piccola orchestra da camera, ha preparato il terreno per due indimenticabili concerti estivi a luglio a Ravenna e Cividale del Friuli, dove la band è stata affiancata dall’Orchestra La Corelli.

Le emozioni di quei magici momenti sono state immortalate nell’album “FAST ANIMALS AND SLOW KIDS – Dal vivo con orchestra”, che potete trovare in streaming e in formato fisico a questo indirizzo.

Per presentare il nuovo album dal vivo e ripercorrere le tappe fondamentali della loro carriera, ho scambiato due chiacchiere con i Fast Animals and Slow Kids.

Sono Corrado Parlati e ti do il mio più caloroso benvenuto a bordo!

“FAST ANIMALS AND SLOW KIDS – Dal vivo con orchestra”: IL NUOVO ALBUM DELLA BAND

Dopo una tournée al loro fianco di una piccola orchestra da camera di sei elementi, siete stati protagonisti di due notti indimenticabili a Ravenna e Cividale del Friuli con un’orchestra da trenta elementi. Quali sono state le principali fonti d’ispirazione per la nascita di questo connubio?

Forse non c’è una sola ispirazione, non c’è stato un artista, un disco live che ci abbia ispirato davvero nell’intraprendere questa esperienza dei live con orchestra, prima con l’orchestra da camera poi con l’orchestra sinfonica.

Da da sempre abbiamo avuto l’idea di cercare di allargare il suono anche a strumenti che non sappiamo suonare, abbiamo cominciato a farlo piano piano ed è un percorso che è andato in crescendo disco dopo disco.

Abbiamo cominciato a collaborare prima con musicisti classici in varie forme, abbiamo fatto vari tentativi, prima solo nella dimensione del disco e poi finalmente questo sogno si è avverato anche in live, con una sintesi giusta tra una band come noi e un’orchestra.

Nel dare una nuova veste ai vostri brani, c’è stata una canzone che ti ha emozionato particolarmente proporre in chiave orchestrale?

Forse non c’è una sola ispirazione, non c’è stato un artista, un disco live che ci abbia ispirato davvero nell’intraprendere questa esperienza dei live con orchestra, prima con l’orchestra da camera poi con l’orchestra sinfonica.

Da da sempre abbiamo avuto l’idea di cercare di allargare il suono anche a strumenti che non sappiamo suonare, abbiamo cominciato a farlo piano piano ed è un percorso che è andato in crescendo disco dopo disco.

Abbiamo cominciato a collaborare prima con musicisti classici in varie forme, abbiamo fatto vari tentativi, prima solo nella dimensione del disco e poi finalmente questo sogno si è avverato anche in live, con una sintesi giusta tra una band come noi e un’orchestra.

DALLA BAITA ALL’ALCATRAZ: I 15 ANNI DEI FASK

Ascoltando “Il tempo che perdo è la morte / A cosa ci serve? / Se non crediamo più/ Brucerò entro due anni lo giuro” mi è venuto spontaneo pensare anche ai versi “Mi volto e mi accorgo di quello che ho perso / Il tempo è una bugia / Raccontami la tua”. Se dovessi tracciare un bilancio dei primi quindici anni di carriera dei FASK, quali sarebbero le tre istantanee che proprio non possono mancare nel corso del racconto?

Il tempo è sempre una delle tematiche principali dei testi dei Fask, è una delle costanti che per ora non se n’è mai andata.

La prima istantanea dei Fask… forse così al volo viene in mente la nostra prima sala prove, La Baita, chiamata così perché era proprio una casetta isolata in mezzo ad una vallata, di forse 9 mq, anzi meno forse 7, con le pareti dipinte di rosa perché il rosso era finito e mescolato con il bianco è diventato un rosa pallido. C’era pochissimo spazio, addirittura negli ultimi tempi per suonare non si poteva più aprire la porta dall’esterno, se qualcuno voleva entrare non poteva. Quello è forse il luogo dove sono nati i Fask ed è per forza la prima istantanea.

La seconda è forse il nostro primo concerto all’Alcatraz perché già facevamo concerti molto partecipati, con la gente che cantava da tempo, però sentire un locale come l’Alcatraz pieno di persone che cantano è stato per tutti e quattro in modi diversi, un’esperienza indimenticabile con anche dei momenti di vuoto in mezzo: ti ricordi l’inizio del concerto poi tutto bianco e poi ti ritrovi in camerino non si sa come, proprio un’esperienza al limite del mistico quasi.

L’ultima istantanea è forse appunto l’esperienza fatta con l’orchestra, o meglio con le orchestre, sia quella che ci ha accompagnati nei teatri, sia l’orchestra di questo disco live perché, lo diciamo molto spesso, a livello proprio musicale e artistico è forse una delle sfide più belle che abbiamo dovuto affrontare in questi ultimi anni a livello di lavoro, di riarrangiamento delle canzoni. Quindi sì, a livello cronologico questa è sicuramente l’ultima istantanea importante che abbiamo.

IL TEMPO È UNA BUGIA: L’INCONTRO TRA I FASK E LIGABUE

Con Ligabue siete stati anche sul palco dell’Arena di Verona e del “Dedicato a noi indoor tour 2023”. Com’è andato il vostro primo incontro con il rocker di Correggio?

Con Ligabue in realtà è stato proprio un incontro quasi “alla vecchia” verrebbe da dire, nel senso che noi gli abbiamo scritto una lettera.

Eravamo in un momento in cui ci sarebbe piaciuto confrontarci con qualcuno che in Italia avesse fatto qualcosa di importante nel Rock’ roll e ci è subito venuto in mente lui.

Abbiamo deciso di scrivergli una lettera, per mail, che iniziava proprio con “Caro Luciano Ligabue”, in cui chiedevamo consigli di ascolti musicali, su come producesse la sua musica, semplicemente mossi da pura curiosità musicale e lui ci ha risposto in tempi molto più brevi di quanto potessimo immaginare, super curioso e super carico, addirittura ci siamo trovati su diverse reference di ascolti musicali che gli avevamo citato e ci ha semplicemente detto di andare in studio da lui.

E così è andata: ci siamo presentati in studio da lui a Correggio e la prima scena in mente è Luciano che ci offre un caffè. È andato tutto liscio e lui si è dimostrato molto gentile e alla mano e la cosa più bella è che ci siamo messi a parlare di musica dal secondo uno… forse al secondo due, dopo il caffè.

IL SOGNO DEI FAST ANIMALS AND SLOW KIDS

“E cambiano le priorità delle persone che crescono, ma restano i sogni di quando eravamo più piccoli”. Qual era (e qual è) il sogno ricorrente di quel gruppo di ragazzi partiti da Perugia 15 anni fa?

Il sogno ricorrente che condividiamo con i FASK di 15 anni fa rimane fare della musica la nostra vita, condividendo tutto con le persone con le quali stiamo meglio in assoluto.

Se, arrivato a questo punto, vuoi vedere per intero uno dei due concerti con orchestra dei Fast Animals and Slow Kids, fai click qui: fino al 31 gennaio 2024, infatti, è disponibile in streaming integrale il concerto al Ravenna Festival.

A Elisa Marchina e About va un sentito ringraziamento.

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