Leo Gassmann è tornato con “Dammi un bacio, ja”. La canzone fa parte della colonna sonora di “Un Professore”, una produzione Rai Fiction e Banjijay Studios Italy giunta alla seconda stagione, con la regia di Alessandro Casale.

Nel cast, spiccano le presenze di Alessandro Gassmann, Claudia Pandolfi e Nicolas Maupas.

Per presentare il suo nuovo brano uscito oggi e ripercorrere “La Strada per Agartha”, ho scambiato due chiacchiere con lui.

Sono Corrado Parlati e ti do il mio più caloroso benvenuto a bordo!

“DAMMI UN BACIO, JA” E L’AMORE PER LEO GASSMANN

Partiamo da “Dammi un bacio, ja”. Come nasce questo brano e la collaborazione tra Leo Gassmann e Marco Rissa?

La collaborazione con Marco Rissa nasce in una maniera abbastanza inusuale. L’ho conosciuto in studio da Matteo Costanzo mentre registravano dei provini. Non sapevo che Marco scrivesse canzoni. È conosciuto per aver suonato con i TheGiornalisti, quando ho conosciuto la sua musica me ne sono innamorato e ho deciso di sposare il progetto.

Leo Gassmann nuovo singolo

Abbiamo iniziato a stare in studio, registrare insieme, e “Dammi un bacio, ja” era talmente speciale che aspettavo il momento giusto per pubblicarlo.

Quando mi hanno proposto di mettere una canzone all’interno de “Il professore”, è stato come se si unissero i pezzi di un puzzle. È un progetto partito già da “Capiscimi” e che andrà avanti ancora per molto.

Qual è la visione dell’amore oggi di Leo Gassmann?

Viviamo in un mondo dove l’amore è messo in secondo piano. Credo che si sia bisogno di tanto amore, di cantarlo, di osannarlo. Viviamo in un momento storico molto difficile e l’amore è l’unica cosa che ci può salvare. È l’unica cosa per la quale vale la pena lottare e che può sconfiggere l’odio.

Credo sia una scelta coraggiosa, ma anche complicata, quella di narrare un amore che oggi ha modelli sbagliati e che ci sia bisogno di modelli positivi da mandare ai ragazzi. Dunque, quale miglior modo di farlo, se non attraverso una serie che parla proprio di ragazzi.

LA STRADA PER AGARTHA – IL NUOVO ALBUM DI LEO GASSMANN

“La strada per Agartha” è un album che ti vede protagonista di un viaggio, interiore e non solo. Cosa rappresenta per te Agartha e qual è l’Agartha personale di Leo Gassmann?

Agartha è stato un viaggio meraviglioso che mi ha dato la possibilità di conoscere tanti maestri, come Edoardo Bennato, Will and the people in Inghilterra.

È stata un’occasione per far crescere sia la mia creatività e la mia persona.

La mia Agartha è un mondo in pace, senza disparità sociali, guerre, dove regna l’amore e la voglia di accrescere sé stessi per diventare persone migliori e far migliorare il mondo.

“Caro Lucio” è la tua personale risposta a “L’anno che verrà” di Lucio Dalla e nasce in un momento di difficoltà nel relazionarsi con il mondo. Sulla base della tua esperienza, come si affronta un periodo del genere?

“Caro Lucio” è arrivata in un momento molto difficile, poi le cose sono andate a peggiorare con la pandemia e le guerre. È un momento molto difficile per noi ragazzi, pieno di paure, indecisioni, dubbi, credo che Lucio ne “L’anno che verrà” abbia dipinto una realtà che poi è diventata reale.

Mi sono limitato a rispondere a questa lettera mettendo in luce le mie paure, i dubbi, le incertezze. Lo faccio spesso attraverso la musica: cerco di partire dalle paure per poi provare a comunicare speranza e dare forza a persone che non ce l’hanno.

È un momento molto difficile, in cui ci sono guerre, altre persone che decidono per il nostro futuro e ci sentiamo incapaci di poter reagire.

Credo quindi che la musica sia fondamentale, una risposta pacifica nei confronti di un mondo spietato che non ha via d’uscita a parte la speranza per un futuro migliore. Siamo noi ragazzi ad avere il mondo nelle nostre mani e siamo noi a dover cercare di dare il nostro contributo per portare il buon esempio.

GLI INCONTRI CON EDOARDO BENNATO E I WILL AND THE PEOPLE

Alla traccia numero 7, troviamo “Io vorrei che per te”, che canti con Edoardo Bennato. Vuoi raccontarci com’è andato il vostro primo incontro e che riflessioni ti ha lasciato un testo come quello che Bennato ha ideato come prosieguo de “L’isola che non c’è”, dedicandolo alla figlia?

Edoardo è stato un grande maestro. Lo conoscevo fin da bambino attraverso la sua musica. I suoi dischi per me sono stati fonte d’ispirazione: mi hanno fatto crescere, mi hanno fatto desiderare di diventare un giorno un cantautore.

Quando l’ho incontrato, dovevo aprirgli un concerto, abbiamo fatto subito amicizia. Abbiamo parlato prima al telefono, confrontandoci su paure, dubbi, sogni. Edoardo è una persona molto colta: è affascinante ascoltarlo e imparare da lui.

Da lì è nata una collaborazione, che è proseguita anche nel disco dove ho avuto la possibilità di incidere “Io vorrei che per te”, dedicato alla figlia che ho conosciuto personalmente ed è un po’ il simbolo giusto, positivo dei giovani. Studia, si dà da fare, parla più lingue.

Edoardo, essendo una persona molto sensibile, si preoccupa per il futuro della figlia, anche per il cambiamento climatico, e ha ritrovato questa cosa anche in me. Parla del cambiamento climatico, del cielo inquinato, ed è stato bellissimo collaborare con lui, salire sul palco dell’Ariston insieme. Ho imparato tanto.

Poi mi ha commosso quando gli ho chiesto perché avesse deciso di collaborare con me, che sono un giovane aspirante cantautore, e mi ha risposto di rivedersi molto nel mio approccio alla musica e nella voglia di dare il mio contributo per rendere il mondo un posto migliore.

Quella volta, nel suo studio a Napoli, è un ricordo che non ha prezzo e che porterò sempre nel cuore.

Il viaggio, nel corso del disco, non è soltanto relativo alla tua interiorità: alcuni brani, infatti, sono nati nel corso di un tuo viaggio negli UK. Se dovessi aprire il tuo personale album dei ricordi per consegnarmi un’immagine di quel viaggio, quale sceglieresti e perché?

Ho conosciuto i Will and the People durante una data del tour estivo di qualche anno fa. Mentre ero negli USA per realizzare dei provini per un’accademia musicale, i Will and The People mi hanno scritto per invitarmi in Inghilterra per iniziare a scrivere delle canzoni insieme. Ho colto subito la palla al balzo e ho preso un aereo per andare in Inghilterra, ed era la prima volta che andavo lì. Io sono cresciuto con i Beatles, i Radiohead, i Coldplay.

Sono arrivato a Londra, in questa città super evoluta, multiculturale, ho preso la metropolitana per attraversare la città e mi sono venuti a prendere con una macchina vintage per andare in una casa nella campagna londinese, vicino alla località estiva della Regina Elisabetta. Siamo stati dieci giorni in questa casa a fare solo musica.

Ogni membro dei Will and The People suona tutti gli strumenti, scrive canzoni, ha progetti personali, quindi passavo le giornate a scrivere canzoni con ognuno di loro in stanze diverse. Abbiamo scritto un disco intero, l’abbiamo arrangiato, e ho imparato tanto. Siamo andati a mangiare indiano, mi hanno portato a fare una vera colazione inglese, siamo andati a giocare a freccette in un pub sperduto nel nulla. Poi, ogni tanto, mi fermavo su questa collinetta a guardare il tramonto.

Poi, l’ultima sera, è nata la magia ed è nata Without You. Erano le tre di notte, si erano addormentati tutti, era rimasto soltanto Jamie, fratello del frontman, che stava al pianoforte – un pianoforte inglese, un po’ scassato, pieno di vita – allora a me è venuto il ritornello, poi la melodia. Lui ha scritto la strofa, e in mezz’ora l’abbiamo registrata pianoforte e voci.

Quando abbiamo finito di scrivere la canzone ci siamo guardati e ci siamo messi a piangere, perché è stato un momento così speciale, completamente inaspettata, ed è stato questo il motivo per cui ho deciso di includere proprio questa nel disco. Faceva da collante per tutte le altre del disco.

DAMMI UN BACIO TOUR: LE DATE E I BIGLIETTI

Leo Gassmann porterà in giro per l’Italia il suo nuovo singolo. Ecco le date confermate fino ad ora (clicca qui per avere informazioni sui biglietti, in vendita sui circuiti ETES e DICE):

  • 22 novembre 2023 | Roma @ Monk
  • 23 novembre 2023 | Napoli @ Auditorium Novecento
  • 28 novembre 2023 | Milano @ Mosso

A Leo Gassmann e Giacomo Vitali va un sentito ringraziamento.

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