Il Bronx è uno di quei posti in cui il confine tra realtà e leggenda è quanto mai sottile.

Il nome del borough deriva da quello di uno dei suoi primi abitanti, lo svedese Jonas Bronck, che vi si stabilì quando New York era ancora chiamata New Amsterdam e oggi vede una prevalenza di abitanti di origine latina e portoricana.

Da dove vengo io – nel Bronx, ndr -, il codice postale determina il destino. E donne come me non è previsto che corrano per il Congresso“, ha raccontato in questa intervista Alexandra Ocasio-Cortez, divenuta nel 2018 la più giovane rappresentante al Congresso nella storia degli Stati Uniti.

Per andare alla scoperta di questo quartiere, mi sono fatto guidare da una insider: stiamo parlando di Alexandra Maruri, che da anni accompagna i visitatori alla scoperta del suo quartiere d’origine e ha gentilmente concesso un’intervista per la rubrica A Citizen Serenade.

Prendiamo, dunque, la metropolitana a Grand Central, saliamo sulla Linea 4 Lexington Avenue Express e scendiamo a 138th Street-Grand Concourse: il nostro viaggio alla scoperta del Bronx comincia da qui.

Sono Corrado Parlati e ti do il mio più caloroso benvenuto a bordo!

BRONX HISTORICAL TOUR: COME VIVERE UN’ESPERIENZA AUTENTICA

Iniziamo da “Bronx Historical Tour“. Com’è nata questa associazione e quali sono i suoi principali obiettivi?

Poco più di un decennio fa, ho perso il mio lavoro nel mondo del marketing e nel 2010 ho iniziato a lavorare in un hotel a New York City. Come parte dei miei compiti, incoraggiavo gli ospiti a visitare il Bronx, ma notavo un certo disagio quando menzionavo il quartiere.

C’è stato un episodio particolare in cui una signora, a cui avevo dato una mappa, ha dichiarato che sarebbe andata solo se fossi andata con lei, sostenendo di non voler rischiare da sola. È stato in questo momento che ha preso forma l’idea di creare tour storici e culturali. Non era qualcosa che poteva essere realizzato da un giorno all’altro: ci sono voluti un paio di mesi per arrivare alla prima interazione con un ospite, fino all’inizio ufficiale nel giugno 2011.

Una delle principali motivazioni per cui ho dato il via ai tour era sostenere le piccole imprese, i parchi di New York, i luoghi storici, l’istruzione e le istituzioni culturali. Speravo che i tour potessero contribuire a sostenere le piccole imprese e le organizzazioni. Cerco sempre di incoraggiare i miei ospiti a spendere denaro nel quartiere. Il tour attraversa molte diverse aree del borough, ma non è solo un tour storico. È anche un’esperienza sociale in cui puoi incontrare altre persone e conoscere qualcosa di più su di loro. I tour sono progettati per essere educativi e divertenti, offrendo al contempo informazioni preziose su New York City.

GLI ANNI ’70: THE BRONX IS BURNING E LA NASCITA DELL’HIP HOP

Quello degli anni ’70 è stato un periodo chiave nella storia del Bronx. Quali erano, da un punto di vista socio-culturale, le condizioni del borough?

Negli anni ’70, il Bronx bruciava. Era un periodo caotico, e non c’erano molti posti sicuri in cui andare. La città di New York aveva vincoli di bilancio, e durante quest’epoca di incendi, abbiamo registrato il più alto tasso di sfollamento negli Stati Uniti. Il Bronx era conosciuto come il luogo più pericoloso d’America. Il caos ha portato molta criminalità e illegalità in questo quartiere.

Tuttavia, ha anche costruito un senso di comunità in molte aree. Poiché non c’erano molti agenti di polizia nelle zone, le gang hanno preso il controllo dei quartieri, generando molta paura tra le famiglie con bambini, che hanno iniziato a spostarsi rapidamente. Entro il 1985, oltre 350.000 persone avevano lasciato il Bronx.

Quest’anno si celebra il 50° anniversario dell’hip hop. Vorresti condividere qualche aneddoto o storia interessante sulla crescita dell’hip hop nel quartiere?

L’hip hop ha oltre 50 anni. È nato dal movimento dei giovani a New York City negli anni ’70, frustrati dalla mancanza di opportunità per le loro comunità e in cerca di un modo per esprimersi.

Una delle cose che spiccano dall’era dell’hip hop sono le block party. Avevamo DJ che venivano nel nostro quartiere e suonavano diversi stili musicali; ancora non avevamo un nome per questo, lo chiamavamo semplicemente “questa nuova musica che stanno suonando per le strade del Bronx”. Poi, alla fine degli anni ’70, ricordo di aver sentito la parola “hip hop” per le strade, così hanno iniziato a chiamare questo nuovo movimento. La canzone “Rapper’s Delight” è diventata un inno nazionale nel Bronx, derivato dalle influenze della canzone disco “Good Times” degli Chic.

Camminando per il Bronx, è impossibile non notare il significativo ruolo che l’arte di strada gioca in questa zona. Quali, secondo te, sono i murales più rappresentativi e quali crew hanno lasciato un segno nella storia di questo luogo?

L’arte dei graffiti è una forma di street art che è diventata parte del nostro paesaggio urbano, originariamente utilizzata per attirare l’attenzione sul nome di un artista. Si è evoluta in un linguaggio visivo che può essere utilizzato per esprimere le convinzioni e lo stile di un artista. Le opere più memorabili spesso sono quelle realizzate da artisti che hanno forti legami con le loro comunità o che fanno parte di una crew o gruppo specifico. Queste opere includono spesso immagini di icone della cultura pop, come Bruce Lee e Charles Bronson.

LE PROSPETTIVE FUTURE DEL BRONX

Quali sono le prospettive future per il Bronx? Quali sono le iniziative principali e i cambiamenti che contribuiscono allo sviluppo del quartiere, e quali effetti stanno avendo sulla comunità locale?

Siamo passati dall’estrema povertà alla gentrificazione, e molte persone sono preoccupate di non poter permettersi di pagare l’affitto per la propria abitazione.

La povertà e l’instabilità abitativa sono state gravi preoccupazioni per la comunità locale. Credo che tutti concordiamo sul fatto che ciò non sia sostenibile in nessun modo. È importante garantire che ciò non influisca sulle generazioni future, le quali potrebbero non avere accesso a opzioni abitative di qualità.


In base alla tua opinione, ci sono aspetti di luoghi come il Bronx che le persone europee potrebbero non comprendere appieno?

Percepisco una distorsione della realtà riguardo al mio quartiere d’origine, il Bronx. Non voglio generalizzare e affermare che le persone provenienti da tutto il Bronx condividano gli stessi punti di vista o opinioni, ma ho l’impressione che ci siano fraintendimenti riguardo al nostro stile di vita e alla nostra identità.

Sebbene affrontiamo sfide come la povertà e l’insicurezza alimentare, molti dei nostri residenti hanno superato tali difficoltà per diventare adulti di successo. Tuttavia, ci sono ancora molte sfide che dobbiamo affrontare, e una delle principali è rappresentata dalla violenza. Abbiamo bisogno di un investimento finanziario nei nostri giovani, poiché costituiscono una parte fondamentale del nostro futuro come comunità.

Una cosa che spero le persone in Europa comprendano è che il Bronx è un luogo di incredibile cuore e resilienza

Per concludere, parliamo della tua esperienza personale come membro della comunità del Bronx: come hai visto cambiare il quartiere nel corso degli anni e quali sono le questioni che continuano a influenzarlo oggi?

Il Bronx è un luogo che famiglie provenienti da tutto il mondo chiamano casa. È anche un luogo in cui persone di diverse origini si sono unite per renderlo la comunità vivace che è oggi.

Il Bronx è noto anche per la sua ricca cultura e spirito comunitario. Tuttavia, la maggior parte delle persone lascia il Bronx dopo la laurea o quando ottiene un lavoro migliore. Questo è uno dei problemi più grandi che affliggono il Bronx: abbiamo un alto numero di persone che lasciano i loro quartieri in cerca di migliori opportunità. In alcuni casi, mi auguro che il Bronx offra più opportunità alla comunità locale in modo che possano rimanere e prosperare nel loro stesso borough.

COSA VEDERE NEL BRONX?

Dopo aver ringraziato Alexandra per questa bellissima chiacchierata, ti indicherò i luoghi che mi hanno colpito di più di questo distretto di New York City.

Bronx Little Italy: la vera traccia italiana di New York

Quando si parla di “Little Italy”, nell’immaginario popolare si fa riferimento a Mulberry Street, sita a Manhattan. Tuttavia, la vera Little Italy – quella che davvero conserva quasi del tutto intatta la sua autenticità – è localizzata ad Arthur Avenue, che ha resistito alla prova del tempo.

Ad Arthur Avenue e alla sua storia ho dedicato un’altra puntata di “A Citizen Serenade“, che puoi leggere qui.

bronx little italy cosa vedere

Lo Yankee Stadium

I New York Yankees rappresentano un simbolo della grande mela nel mondo. Arrivando a Babe Ruth Plaza, ci si trova davanti a uno dei più imponenti impianti sportivi d’America.

Potete scegliere di assistere a una partita e vivere lo splendido clima USA che c’è intorno a questo sport, oppure visitare il museo che celebra la leggenda sportiva degli Yankees.

Southern Bronx: tra street art, projects e innovazione

Se la Little Italy rappresenta un tuffo nel passato, nella zona sud del Bronx è possibile vedere i grandi cambiamenti a cui sta andando incontro questo borough. Si passa da condomini e grattacieli di costruzioni recenti ai projects – le case popolari del quartiere – alti più di venti piani.

Passeggiando per Mott Haven e Port Morris potete ammirare i murales di TatsCru, una delle crew più prolifiche del Bronx, e lo splendido omaggio di bikismo – street artist portoricano – a Jennifer Lopez, che celebra il percorso che ha portato una delle più talentuose figlie del Bronx sul tetto della pop culture, a bordo della six, il treno metro che quotidianamente la portava da Castle Hill a Manhattan.

E se siete amanti dell’hip hop, non potete non fare tappa al 1520 di Sedgwick Ave, il luogo di nascita di una cultura che va ben oltre la musica.

Bronx Zoo: il parco zoologico più grande di New York

Non solo storia, hip hop e murales: nel Bronx è presente anche il più grande parco zoologico dell’intera New York City. Per organizzare la tua visita allo zoo, basta fare click qui.

Prima di andare via, ti suggerisco di fare anche due passi ad Harlem!

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