Harlem è uno dei quartieri più vivaci e autentici di New York. In una città in cui il confine tra evoluzione e gentrificazione si fa sempre più sottile, il quartiere afroamericano riesce a mantenere un volto autentico, che evidenzia un forte collegamento con la sua storia e le sue radici culturali.

Originariamente – come facilmente intuibile dal nome – era un villaggio olandese, poi è divenuto meta degli afroamericani, che scappavano verso nord in quella che resta la più grande migrazione interna della storia degli Stati Uniti d’America, e cuore pulsante del rinascimento che ha visto l’uomo afroamericano assumere una nuova consapevolezza della propria storia e dei propri diritti.

Nella parte East, come ti ho raccontato qui, hanno trovato rifugio i primi italiani arrivati nel Nuovo Mondo, prima di stabilirsi a Mulberry Street e soprattutto nel Bronx.

Insomma, è arrivato il momento di iniziare la seconda tappa del viaggio “A Citizen Serenade”.

Sono Corrado Parlati e ti do il mio più caloroso benvenuto a bordo!

BENVENUTI A HARLEM!

Il primo consiglio che posso darti per vivere un’esperienza quanto più autentica è possibile è quello di scoprire il quartiere con l’aiuto di “Welcome to Harlem”, di cui trovi qui il sito ufficiale, che si pone come obiettivo quello di offrire l’esperienza più autentica a chi va a visitare il quartiere. In questo viaggio fatto di parole, suoni, storie, anche su queste pagine ci accompagnerà Carolyn Johnson, fondatrice dell’associazione, che ha gentilmente concesso un’intervista al mio blog.

Ciao, Carolyn! Cominciamo con “Welcome to Harlem”: Com’è nata questa associazione?

L’ispirazione per “Welcome to Harlem” è nata dall’osservazione delle guide turistiche che operavano a Harlem, che non riuscivano a trasmettere in maniera genuina e autentica le loro conoscenze ai turisti.

La mia amica Valerie Jo Bradley ha avuto la fortuna di ottenere una sovvenzione per educare le persone a diventare guide turistiche. Ho completato con successo il corso e ho ottenuto la licenza.

Nonostante le sfide che ho affrontato, inclusa l’iniziale mancanza di interesse da parte degli hotel nel riferire clienti, ho mantenuto la determinazione. Ho creato un piccolo ufficio e ho cercato la guida di NYCGO per ottenere preziosi consigli su come gestire in modo efficiente una compagnia di guide turistiche.

HARLEM REINASSANCE E IL NUOVO UOMO AFROAMERICANO

Harlem è stata la capitale culturale in cui si è sviluppato il rinascimento della cultura afroamericana, di cui “The New Negro” di Alain Locke è il manifesto. Si tratta di un uomo nuovo, con una maggiore consapevolezza dei propri diritti, delle proprie radici storiche e culturali, non più dipendente dalla controparte bianca.

I punti chiave del rinascimento afroamericano

Harlem ha giocato un ruolo fondamentale nel corso della Harlem Reinassance dell’inizio del ‘900. Quali sono stati i punti chiave di questo periodo storico?

Quello della Harlem Reinassance è stato un significativo movimento culturale che ebbe luogo negli anni ’20 a Harlem, New York City. Fu un periodo in cui l’arte, la letteratura, la musica e l’intellettualismo afroamericani fiorirono, segnando un momento cruciale nella storia della cultura afroamericana e nel suo contributo al panorama culturale americano.

Di seguito, alcuni approfondimenti sulla cultura artistica e intellettuale di quel periodo:

1. Letteratura: Questo periodo vide la crescita di diversi influenti scrittori afroamericani. Figure di rilievo includono Langston Hughes, le cui poesie e scritti rappresentavano l’esperienza afroamericana, Zora Neale Hurston, nota per i suoi lavori antropologici e folkloristici, e Claude McKay, noto per le sue poesie che esprimono le lotte e le aspirazioni degli afroamericani.

2. Musica e Spettacolo: La musica jazz divenne un elemento significativo della Harlem Reinassance. Duke Ellington, Louis Armstrong, Ella Fitzgerald e Bessie Smith furono importanti musicisti in quel periodo. Contribuirono alla scena musicale vivace e creativa. Il Cotton Club, il Connie’s Inn e lo Small Paradise erano rinomati locali notturni di Harlem, servendo da palcoscenici di spicco dove numerosi musicisti talentuosi mostrarono le loro abilità.

3. Arte: Anche le arti visive vissero un rinascimento in questo periodo. Artisti di spicco celebrarono la cultura e la storia afroamericane attraverso le loro opere pittoriche e murales. Romare Bearden, Aaron Douglas e Archibald Motley furono alcuni di questi artisti. C’era James Van Der Zee, uno dei più grandi fotografi di quel tempo. Oggi è possibile ammirare i murali di artisti famosi all’Harlem Hospital e nella YMCA.

4. Leader Intellettuali e Culturali: Marcus Garvey, un nazionalista nero di origine giamaicana, ebbe una notevole influenza durante il Rinascimento di Harlem, sostenendo l’orgoglio e l’autosufficienza nera. W.E.B. Du Bois, un importante sociologo e attivista per i diritti civili, contribuì anche al dibattito intellettuale dell’epoca. Arthur Schomburg dedicò la sua vita a collezionare una vasta raccolta di materiali che celebravano la ricca diversità e l’influenza profonda della cultura nera e della diaspora.

Opere d’arte di spicco emerse durante la Harlem Reinassance includono la raccolta di poesie “The Weary Blues” di Langston Hughes e il suo lavoro fondamentale “The Negro speaks of Rivers”, il romanzo “Their Eyes Were Watching God” di Zora Neale Hurston e la serie di murali di Aaron Douglas per il ramo di 135th Street della Public Library di New York.

La Harlem Reinassance fu un periodo importante che celebrò la cultura afroamericana e influenzò la cultura americana. Contribuì a ottenere maggior riconoscimento e apprezzamento per i contributi afroamericani nell’arte, nella letteratura e nell’intelletto.

Swing street, tra jazz e speakeasy: cosa resta oggi?

A Harlem, la Swing Street (133rd), conosciuta anche come Jungle Alley, era un luogo di notevole importanza. Cosa la rendeva così speciale in quel periodo e quali resti di essa possono essere ancora trovati oggi?

La Swing Street (133rd Street) era un luogo in cui persone di tutte le razze e orientamenti sessuali potevano riunirsi e creare connessioni piene di significato.

Spesso si tralascia il fatto che la maggior parte dei locali durante la Harlem Reinassance erano esclusivi per la comunità bianca, relegando gli individui neri al ruolo di fonte di intrattenimento.

Nel cuore della Harlem Reinassance, situato al 148 di West 133rd Street, si ergeva un modesto locale noto come Tillie’s Chicken Shack, che sarebbe in seguito diventato il Monette’s Supper Club.

È proprio in questo luogo, pregno di leggende e folklore, che il produttore discografico John Hammond ebbe la possibilità di assistere per la prima volta al talento straordinario di una giovane Billie Holiday, all’età di 17 anni.

Nel corso del tempo, questo luogo sacro è stato ribattezzato Bill’s Place, fungendo da testimonianza della ricca storia che custodisce. Oggi, in ogni affascinante venerdì e sabato sera, gli echi melodiosi del sassofono bebop di Bill Saxton risuonano nell’ambiente, portando avanti lo spirito vivace dell’era degli speakeasy.

godfather of harlem

CHIESE E GOSPEL: LA SPIRITUALITA’ NELLA CULTURA AFROAMERICANA

La domenica, ad Harlem, è un giorno speciale: passeggiando per le strade del quartiere si respira un’aria di festa, quasi come se fosse il giorno della vigilia di Natale. La gente si riversa in strada per andare in una delle decine di chiese che si trovano sparse in zona, si sentono le note dei canti gospel provenienti dal loro interno. Lasciatevi alle spalle le immagini cinematografiche: è un’esperienza spirituale, portata avanti da persone comuni che nella chiesa e nella Parola di Dio – il termine “Gospel” deriva proprio da Good Spell, buona novella, e i testi si rifanno soprattutto ai Salmi – trovano un rifugio.

Il ruolo della chiesa nella vita del quartiere: perché ce ne sono così tante?

Harlem è un quartiere ricco di chiese, ognuna con messaggi diversi, spesso situate a pochi metri l’una dall’altra. Quanto influenza la religione la cultura e la vita quotidiana delle persone di Harlem?

Le chiese comunitarie costituiscono le solide fondamenta della comunità afroamericana. Nonostante il fallimento del governo nell’offrire servizi essenziali, queste chiese intervengono per colmare il vuoto.

Fungono da luogo di conforto, offrendo supporto nei momenti belli e brutti, liberi da ogni giudizio. Tra le pareti di queste chiese, troviamo il nostro santuario, un luogo in cui possiamo liberarci da ogni nostra preoccupazione. Non sorprende, quindi, che si possano vedere i fedeli cantare, piangere e abbandonarsi completamente all’esperienza.

Il significato del Gospel

In Europa, quando si pensa al Gospel, spesso si immagina un qualcosa di cinematografico, simile a ‘Sister Act’. Qual è la vera essenza del Gospel per la comunità di Harlem e cosa rappresenta il servizio in chiesa nelle loro vite?

La musica Gospel significa la nostra profonda espressione di amore per Dio e la nostra profonda devozione alla religione. Mentre ci immergiamo nelle soulful lyrics della musica Gospel, viviamo un profondo legame spirituale con Dio, accompagnato da un’incessante dedizione a percorrere fedelmente il sentiero che Egli ci indica.

Attraverso queste canzoni, siamo condotti in un viaggio attraverso l’intero range di emozioni umane: dalla pura gioia al profondo dolore, fino a un’irrefrenabile tristezza. Eppure, non osiamo cambiare nemmeno una singola nota.

La chiesa ha una profonda importanza nelle comunità afroamericane. Va oltre l’essere una mera istituzione religiosa, poiché funge da suolo sacro che coltiva solidarietà e funge da rifugio, offrendo conforto e forza. All’interno delle sue mura, si riuniscono come una famiglia stretta, esprimendo gratitudine a un Dio benevolo per le abbondanti benedizioni riversate nelle loro vite.

L’EVOLUZIONE DI HARLEM TRA PASSATO E FUTURO

Com’è cambiato il quartiere afroamericano di New York nel corso degli anni?

Essendo una donna nata e cresciuta a Harlem, come hai visto l’evoluzione del tuo quartiere nel corso degli anni? Ci sono ricordi particolari che vorresti condividere legati alla tua vita all’interno della comunità?

Crescendo a Harlem, ho assistito alla sua trasformazione dalla desolazione alla vitalità. Il rinnovamento di edifici logori, parchi trascurati e strutture inadeguate è stato veramente ispirante.
Harlem, precedentemente considerato un quartiere umile, è diventato un’area prestigiosa e ambita all’interno della pulsante metropoli di New York. L’afflusso di residenti diversificati che scelgono di chiamare “casa” il quartiere di Harlem è stato una vera benedizione. Oggi, le strade di Harlem sono di nuovo piene di vita ed energia.

Come sarà la Harlem del futuro?

Quali sono le prospettive future per il quartiere di Harlem? Quali cambiamenti positivi stai osservando e quali sfide la comunità deve affrontare nel suo cammino verso il futuro?

Ogni giorno è come Natale qui a Harlem. Ci sono così tante cose positive che stanno accadendo nella comunità.

  • Recentemente è stato aperto un nuovo hotel in 125th Street – Renaissance Harlem.
  • Nel 2024, il primo Museo dei Diritti Civili aprirà alla 125th Street.
  • Nel 2024, la Lega Urbana Nazionale trasferirà la propria sede principale ad Harlem.
  • Nel 2025, lo Studio Museum di Harlem avrà una nuova sede alla 125th Street.
  • Nel 2025, il National Black Theater otterrà una nuova sede.
  • Nel 2025, il Caribbean Cultural Center otterrà una seconda sede in 125th Street.

Ma non è tutto. Abbiamo ancora notizie entusiasmanti da condividere. Due nuovi hotel arriveranno a West e East Harlem, contribuendo alla vitalità della comunità.

Tuttavia, mentre continuiamo a prosperare, dobbiamo anche unirci per trovare soluzioni al problema di un eccessivo numero di rifugi per senzatetto e programmi per il recupero da dipendenze all’interno dei confini di Harlem. Insieme, possiamo creare un futuro migliore per tutti nella nostra comunità.

COSA VEDERE A HARLEM?

Abbiamo fatto un viaggio nella storia di uno dei quartieri più vivaci ed estroversi di New York. Ma quali sono i luoghi da visitare, quelli da non perdere per vivere al meglio un luogo come Harlem?

Apollo Theater: il tempio della cultura afroamericana

Un tempo a esclusivo uso e consumo della popolazione bianca, a partire dagli anni ‘30 è diventato il luogo in cui sono nate le più grandi stelle afroamericane.

Harlem Apollo Theater cosa fare

Qualche nome? Michael Jackson con i Jackson 5, Ella Fitzgerald, che inizialmente sognava di fare la ballerina e all’ultimo secondo – dopo un primo tentativo non esaltante – decide di iscriversi alla Amateur Night come cantante, dando la svolta definitiva alla sua carriera, ma soprattutto alla sua vita.

Quella della Amateur Night è una tradizione che va avanti ancora oggi: artisti di ogni genere – cantanti, ballerini, attori, stand up comedians – salgono sul palco dell’Apollo il mercoledì sera e in nome del Dio delle arti mettono in piedi lo show che potrebbe valergli una carriera.

Adam Clayton Powell Jr. Boulevard e African Square

African Square è la piazza dove è stata celebrata l’elezione di Barack Obama e dove, più in generale, vengono celebrati i principali avvenimenti legati al mondo afroamericano.

Provate a guardarvi intorno: vi trovate davanti all’Hotel Theresa, il Waldorf di Harlem, inizialmente accessibile solo alla popolazione bianca, dove alloggiò Fidel Castro nel 1960 in occasione dell’evento di apertura. Sono tante le leggende che avvolgono questo evento, la versione ufficiale riguarda la pretesa da parte della direzione dell’Hotel Shelburne in Lexington Avenue a Midtown Manhattan di un deposito di 20.000 dollari, che fece scappare il Lider Maximo verso un quartiere più affine e ospitale.

Messa Gospel e le Chiese di Harlem

Come ti ho già spiegato in questo articolo, le chiese e il gospel giocano un ruolo fondamentale nella vita del quartiere. È per questo che la domenica è il giorno perfetto per visitare Harlem di giorno. Le più rinomate per una messa gospel sono la Abyssinian Baptist Church e la Bethel Gospel Assembly, ma potete scegliere quella che più vi ispira.

Il gospel, infatti, è fatto da persone comuni e per persone comuni. Per questo, non limitarti alla parte cantata, spesso all’inizio della celebrazione: vivi l’intero rito, fatto di meditazioni, riflessioni e benedizioni,
richieste e assistenze. C’è chi torna in chiesa dopo essere guarito da un brutto male, chi chiede una grazia per un proprio caro, chi è appena uscito dalla prigione e vuole iniziare una nuova vita.

E nel tuo giro, non dimenticare la St. John The Divine, la cattedrale episcopale di New York. È situata lungo la Amsterdam Avenue, nel quartiere di Morningside Heights, poco distante dalla Columbia University. Di questo, però, ne parliamo nel prossimo paragrafo.

Messa gospel Harlem

La Columbia University

Nel cuore di Morningside Heights è presente la sede di una delle massime istituzioni culturali americane: la Columbia University, quinto membro per storicità della prestigiosa Ivy League. Tra gli studenti della Columbia, spiccano quattro presidenti degli Stati Uniti d’America – Theodore Roosevelt, Franklin D. Roosevelt, Dwight D. Eisenhower e Barack Obama – e cinque Padri Fondatori – Alexander Hamilton, John Jay, Robert R. Livingston, Egbert Benson e Gouverneur Morris – oltre a 100 Premi Nobel e 125 Premi Pulitzer.

I Jazz Club: Smalls e Bill’s Place

Harlem è uno dei templi del jazz statunitense. Per questo motivo, una tappa in uno dei tanti jazz club del quartiere è quasi obbligatoria. Qualche nome? The Cotton Club – noto nell’era del proibizionismo come The Aristocrat of Harlem e sul cui palco si sono esibite leggende del calibro di Louis Armstrong e Duke Ellington -, lo Smalls e il Bill’s Place, che nasce dalle ceneri dello speakeasy dove un tempo venne scoperta una giovanissima Billie Holiday e che attualmente è gestito dal sassofonista Bill Saxton.

Sei arrivato fino a qui, meriti un’ultima bonus track: non saltare la tappa allo Schomburg Center: sarà l’occasione per fare un tuffo nella storia della diaspora afroamericana.

Io, intanto, ti do appuntamento su queste pagine per le prossime puntate di “A Citizen Serenade”. Se non l’hai già fatto, seguimi su Instagram (qui) e su YouTube (qui) resta in contatto con me!

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