Darman, volto nuovo dell’alternative rock italiano prossimo a lanciare il suo quarto album in studio “Rifugio“, è attualmente impegnato con l’Eunomos tour 2022, col quale sta portando in giro per
l’Italia la sua musica intima e luminescente.
Il cantautore calabrese di base a Torino ha già all’attivo tre lavori discografici, tutti pubblicati per l’etichetta Ayawasca Sciamani Musicali: “Four-Leaved Shamrock” 10 novembre 2015, “Segale Cornuta”; 20 aprile 2017 e “Necessità Interiore”, 3 aprile 2020.
Ecco la nostra intervista
Ciao, benvenuto/a sulle pagine di MentiSommerse. Quando ti sei avvicinato alla musica?
Ciao e grazie per l’invito. Diciamo che io e la musica siamo gemelli siamesi, siamo nati insieme e senza possibilità di dividerci.
Chi sono i tuoi artisti di riferimento?
Sicuramente Battiato e Neil Young, oltre che i Pink Floyd e tanti tanti altri.
Quale esperienza credi sia stata più formativa per te fino ad oggi?
E’ stato un evento bruttissimo che mi è capitato durante il viaggio di ritorno del tour italiano del 2016. Grazie a quel trauma ho cementato alcune cose che già sapevo ma che avevano bisogno di una Luce che le illuminasse perpetuamente, su tutte il senso del mio passaggio su questo pianeta, in questo spazio e in questo tempo: creare arte e regalare luce a chi mi ascolta.
Parliamo del tuo nuovo singolo. Vuoi raccontarci la genesi di questo brano?
Elle parla della genesi della vita, che ha gli stessi meccanismi della nascita di un’opera. Il brano è nato sulla spiaggia, davanti al mare, in un luogo dove ho potuto unire i due concetti, in un viaggio immaginifico negli oceani primordiali dove la vita ha avuto inizio e, di riflesso, la possibilità che un essere vivente possa concepire arte pura e intransigente.
Cosa ne pensi del panorama musicale odierno?
Passo.
Che progetti hai per il futuro?
Sta per uscire il quarto album “Rifugio” e sono completamente assorbito da questo progetto, che ha come corollario altre cose che scoprirete prestissimo.
A Clarissa D’Avena va un sentito ringraziamento