Trent’anni di carriera rappresentano un traguardo da celebrare a dovere. Gigi D’Alessio lo sa benissimo e, per l’occasione, si è concesso due mega eventi nella piazza più iconica della sua città.
“Gigi, uno come te. Trent’anni insieme” è un evento che testimonia che Gigi D’Alessi, nel mondo dello spettacolo italiano, ci sa fare come pochi altri. Due serate molto diverse tra loro, in una città e in una piazza troppo spesso rimaste fuori dal giro dei grandi eventi.
Andando a memoria, quanti sono stati gli eventi, negli ultimi anni, di questa portata, che hanno visto la presenza di guest star di livello nazionale – come Ramazzotti, la Mannoia, Achille Lauro, giusto per citarne alcuni – e la trasmissione in diretta sul primo canale della televisione di stato, realizzati a Napoli? Pochissimi.
Gigi è sceso in campo in prima persona, vestendo i panni manager e del maestro cerimoniere, oltre che del festeggiato, scegliendo personalmente gli ospiti e le canzoni da condividere per evitare presenze meramente promozionali, curando ogni dettaglio di uno spettacolo riuscito in ogni sua parte, instaurando anche rapporti con autorità e sovrintendenza.
Ma arriviamo allo spettacolo. Al momento dell’apertura dei cancelli, Piazza del Plebiscito cinge in un abbraccio il palcoscenico allestito per l’occasione, preparandosi a regalare il primo spettacolo, con il sole calante dietro la Basilica di San Francesco da Paola.
Alle 21:30 si abbassano le luci, l’orchestra diretta dal Maestro Adriano Pennino prende posto sul palco e inizia lo show. Chissà quante volte aveva sognato questo momento, Gigi, nato e cresciuto a pochi passi dalla piazza in cui si appresta a festeggiare i suoi primi trent’anni di carriera e che l’ha visto protagonista per la prima volta il 19 settembre di ventidue anni fa con un concerto anch’esso da record. Aveva impiegato quasi un decennio per percorrere quei pochi metri che l’hanno portato alla prima vera consacrazione dopo il concerto al San Paolo di qualche anno prima, oggi ci è tornato con un sogno realizzato, riuscendo a vincere anche il pregiudizio e alcune etichette tutt’altro che lusinghiere.
Se la prima delle due serate è stata un megashow in cui la musica si è alternata con momenti teatrali, stasera lo spazio è dedicato quasi interamente al canzoniere d’alessiano.
Si parte con “Non mollare mai” per affrontare nella prima parte del concerto tutte le canzoni più belle della seconda metà della sua carriera, come “Una notte al telefono”, “Il cammino dell’età”, “Quanti amori”. I due momenti più toccanti di questa prima parte, però, sono rappresentati da due dei pezzi maggiormente autobiografici firmati da D’Alessio: “Notti di lune storte” – fotografia in musica della lunga strada percorsa dal cantautore partenopeo per arrivare al successo – e “E si turnasse a nascere”, con un commovente omaggio a Diego Armando Maradona. Due vite perfettamente raccontate dalle parole di questa canzone.
Su “Non dirgli mai”, invece, è D’Alessio a godersi lo spettacolo di quindicimila cuori in coro, uniti sulle note del suo successo più grande suonato in versione orchestrale.
Molto emozionante anche il momento in cui Gigi ha condiviso il palco con suo figlio LDA, che anche dal vivo si conferma una delle voci più interessanti del panorama musicale nazionale.
Arriva il momento dedicato alle canzoni degli anni ’90 d’alessiani, presentati nella nuova veste che unisce i suoni tradizionali napoletani a quelli della nuova scena urban. Un esperimento vincente, che ha riportato al passo coi tempi alcuni dei classici del suo repertorio. Dopo il duetto con Francesco Merola su “Cient’ anne”, arrivano MV Killa per “Cumpagna mia”, Geolier per “Comme si femmena” e “Na canzone nova”, Ivan Granatino, Blair, un energico Enzo Dong su “Guagliunce'”, Ivan Granatino – tra i primissimi artefici del crossover tra musica napoletana e hip hop, dai tempi di “Stand by” con Ricciardi e Co’ Sang -, Lele Blade e Clementino. Gradevole sorpresa anche la presenza di Rosario Miraggio, artista di cui D’Alessio è stato il produttore.
“Quante guaglione hanno fatto spusa’ “, canta Gigi in una delle sue canzoni storiche, e stasera molte di quelle ragazze sono a Piazza del Plebiscito. Qualcuna di loro è diventata mamma, qualcuna addirittura nonna, ma questo rende conto di quanto la musica di D’Alessio unisca generazioni anche differenti tra loro. Canta storie comuni e sentimenti figli della stessa madre, Napoli, che uniscono tutti i presenti.
Unica nota stonata di due serate per il resto perfettamente riuscite è l’intervento di Peppe Iodice, che procede con i soliti cliché su pandemia, De Luca, mascherine e vaccini. Trattasi di temi su cui bisognerebbe procedere con cautela, anche per evitare di far passare messaggi sbagliati, soprattutto dopo che il settore dello spettacolo è stato messo in ginocchio dalla pandemia.
La conclusione dello spettacolo, dopo “Guagliune” e “Buongiorno” eseguite da Gigi e della sua G-Crew, arriva il momento di omaggiare il più grande di tutti: sulle note di Napule è, tra i sorrisi e qualche lacrima dei presenti, cala il sipario sulla seconda serata di un evento destinato a restare nella storia della città.