Se vuoi fare del mondo un posto migliore, fa sì che il cambiamento parta da te stesso: è questo che sosteneva Michael Jackson in “Man in the mirror”.

Soltanto partendo dal migliorare noi stessi possiamo avere una corretta relazione con l’altro, perché l’altro, se ci pensate non è altro che me stesso riflesso allo specchio.

Di questo, anzi di “Come trattare gli altri e farseli amici” abbiamo parlato con Sergio Borra, ceo di Dale Carnegie Italia.

LA VIDEO INTERVISTA A SERGIO BORRA

CHI ERA DALE CARNEGIE E COM’È NATA LA DALE CARNEGIE ITALIA

“Dale Carnegie è stato un vero e proprio pioniere della formazione e delle cosiddette soft skills, se pensi che ha fondato la sua azienda nel 1912. Ha creato questa organizzazione che a me piace definire un po’ come la Ferrari della formazione, perché non c’è nessuna società al mondo, in questo settore, che abbia almeno cento anni di storia e sia presente in 90 paesi.

Ho avuto la possibilità, circa vent’anni fa, di portare la Dale Carnegie in Italia. Quando mi hanno fatto questa proposta, è come se mi avessero chiesto di diventare il presidente della squadra per cui tifo fin da bambino. Ho iniziato questa carriera nel 1986 e il primo libro di formazione che ho letto è stato “Come trattare gli altri e farseli amici” e per me è stata una gioia, oltre che un grandissimo onore e privilegio, portare la Dale Carnegie in Italia”.

COME TRATTARE GLI ALTRI E FARSELI AMICI

“Come trattare gli altri e farseli amici” è un libro fantastico, che io in questi anni ho riletto più volte, la prima volta l’ho letto 35 anni fa e, soprattutto in questo periodo, l’ho riletto perché in un mondo che è interamente connesso, la connessione più importante rimane quella umana. Non ce ne siamo mai accorti tanto quanto in questo momento. È un libro che parla di connessioni umane, di relazioni.

Anni fa ho letto una ricerca fatta dalla Harvard University, durata 79 anni, in cui hanno cercato di capire il segreto della felicità seguendo centinaia di persone, di diversi ceti sociali, nell’arco della loro vita.

La ricerca, che poi stata anche portata avanti in un discorso fatto nel 2015 al TED, ha individuato che il segreto della felicità è avere buone relazioni. Se ci pensiamo, i momenti migliori e più appaganti della nostra vita sono stati quelli in cui avevamo relazioni migliori.

Quando abbiamo buone relazioni stiamo meglio con gli altri e questo libro parla di come avere migliori relazioni con le persone.

Parla di cose semplicissime, non banali, impegnative da applicare ma che, quando vengono applicate, possono veramente fare la differenza nei rapporti umani a prescindere dal tipo di ruolo che abbiamo e dal tipo di persona che si è”

I PRINCIPI CHE REGOLANO I RAPPORTI INTERPERSONALI E CHE POSSONO FARE LA DIFFERENZA

“Nel libro ci sono 30 principi, i primi nove sono focalizzati sul miglioramento dei rapporti interpersonali, gli altri sono focalizzati a come essere una guida, un leader migliore e come ottenere maggiore collaborazione,

I primi nove sono quelli a cui sono più legato e tra questi ce ne sono alcuni che fanno la differenza.

Ho veramente molte difficoltà a dare una priorità, perché sono tutti i principi interconnessi: il primo dice non criticare, non giudicare, non lamentarti, che una delle cose più impegnative per le persone.

Molto spesso, tendiamo a puntare il dito invece di guardare le tre dita che puntano contro di noi, a incolpare gli altri invece di assumerci le nostre responsabilità, andiamo vedere magari di più il puntino nero sulla camicia piuttosto che vedere che è tutta bianca e a guardare l’unica cosa che un collega ha fatto male invece di apprezzare le 99 che ha fatto bene.

Conseguentemente, apprezzare in maniera onesta, e sottolineo cento volte onesta, e sincera le persone.

Il quinto principio è sorridere, l’unico gesto che ha lo stesso significato in tutto il mondo. Conosco persone da anni e non so ancora se hanno i denti oppure no (ride, ndr). Quindi il sorridere in maniera onesta e sincera, non quei sorrisi stereotipati che fanno capire che sei falso lontano un chilometro, ma il sorriso vero e proprio, che nasce dall’anima e dal cuore è importantissimo, perché schiude tutte le porte.

Uno che mi ha toccato moltissimo per vicende personali è il nono, che dice “fai sentire importanti gli altri e fallo sinceramente” e, aggiungo io, falli sentire importanti quando ci sono, perché molto spesso poi tendiamo ad apprezzare le persone quando non possiamo più farlo. Quindi apprezza le persone e, più in generale, apprezza la vita quando ce l’hai.

Falle sentire importanti, perché le persone sono importanti. Molto spesso non lo diciamo e tendiamo maggiormente a criticare piuttosto che ad apprezzare.

Penso che far sentire importanti gli altri sia bello per noi stessi e per gli altri, aumenta l’autostima delle persone, aumenta il piacere di stare insieme, la possibilità di ascoltarsi vicendevolmente.

Penso che questi principi, se applicati regolarmente, possano realmente fare la differenza”.

A Sergio Borra e Sara Cotroneo va un sentito ringraziamento da parte della redazione di MentiSommerse.it

Intervista di Corrado Parlati

 

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