In un paese in cui tutti sono esperti di tutto, quando arriva Sanremo veniamo circondati da critici musicali. Ecco, stavolta ve lo dico subito: io non lo sono. Mi piace la musica, in particolare quella italiana, ma ci capisco poco. Anzi, ho pure dei gusti musicali discutibilissimi, direbbero i miei amici. Insomma, sono un inesperto appassionato, con un debole per quel pizzico di trash sanremese, come la maggior parte di voi in fondo. Un po’ da paraculo questa premessa? Di sicuro, ma almeno non mi farò scrupoli a dare 10 a Orietta Berti. 

Le pagelle inesperte della prima serata del Festival

Nuove Proposte: 7

Hanno il compito ingrato di aprire il Sanremo più surreale di sempre, e lo fanno tutti molto bene. Quattro belle canzoni, quattro interpreti interessanti. A proposito, tra quelli che si sono esibiti la prima sera, il nostro direttore ha intervistato Folcast e Avincola.

Arisa – Potevi fare di più: 7

Lei è bellissima ed elegantissima, sia nel vestire che nel cantare. La voce da paura non la scopriamo adesso, la canzone è bella e la valorizza. La domanda è quella ricorrente: la canzone sopravviverà a Sanremo e diventerà un successo? Per il momento, non ci interessa. 

Colapesce e Dimartino – Musica leggerissima: 7

Canzone leggerissima, come da titolo, ma non è un difetto. Funziona, ti entra in testa, pur essendo qualcosa di diverso da quello che sentiamo in alta rotazione in radio. Due voci particolari che insieme fanno una roba davvero bellissima.

Aiello – Ora: 5

Ad un certo punto ci grida in faccia facendoci risvegliare dopo la lunga gag Ama-Ibra, e di questo lo ringrazio. Per il resto, al primissimo ascolto l’impatto è un po’ deludente, Aiello mi piace e mi aspettavo qualcosina in più. Forse un po’ emozionato? Diamo tempo al pezzo. 

Francesca Michielin e Fedez – Chiamami per nome: 8

Sono un tenerone, vedere Fedez così mi ha emozionato. Un cucciolo terrorizzato, trascinato da mamma Franci. Il risultato è una Michielin pazzesca e un Fedez impeccabile, pure con un brevissimo pezzo rappato che ricorda i bei tempi. Insomma, entrambi sono maturati tantissimo, la canzone è molto bella (si sente la mano di Mahmood) ed è destinata a dominare gli ascolti. Erano tra i favoriti prima, ora lo sono ancora di più.

Max Gazzè – Il farmacista: 6,5

Parliamo della canzone o di Leonardo Da Vinci? Beh, il pezzo è in pieno stile Gazzè, ma il travestimento è da fuoriclasse (ma è Leonardo o Albus Silente dopo la quarantena?). Adesso c’è grande aspettativa per le prossime serate, tipo Achille Lauro l’anno scorso, ma un po’ più trash. E bravo Max. 

Noemi – Glicine: 5

Classica canzone da Sanremo, tra cinque giorni non ce la ricordiamo più. Peccato, perché Noemi ha una voce bellissima, ma è un po’ sprecata con questo pezzo. Il popolo di Twitter fa notare somiglianze tra Noemi e la Sirenetta, con quell’abito: se era voluto, moltiplicate pure per due il voto.

Madame – Voce: 7,5

Diciannove anni, una voce particolare e meravigliosa, un pezzo perfetto per lei con il tocco di Dardust che lo consacra a hit sicura. Giusto un filo d’emozione all’inizio (e sticazzi), poi si mangia l’Ariston, scalza (bonus al Fantasanremo!). Può essere una outsider di questa edizione. E in ogni caso sarà una protagonista della nostra musica per tanti anni. 

Maneskin – Zitti e buoni: 8

Hi everybody this is Maneskin. Esattamente quello che mi aspettavo, e non era scontato. Perché il palco di X Factor è un conto, l’Ariston è un’altra roba. Eppure non si fanno scrupoli: entro, spacco, esco, ciao. Senza esagerare, senza lanciarsi in esibizionismi eccessivi. Tra le canzoni della serata, se la giocano con i compagni di talent Michielin-Fedez per il pezzo che avrà più successo. E io che in fondo sono un po’ mainstream, li premio.

PS: Avrei pagato di tasca mia per vedere le reazioni della prima fila (tendenzialmente non giovanissima) alla tripletta Achille Lauro (voto 9, ma ne riparleremo), Madame, Maneskin. 

Ghemon – Momento perfetto: 5

Non è stato proprio il suo momento perfetto, peccato. Lui non è sembrato del tutto a suo agio, la canzone non è né carne né pesce, c’è un po’ di tutto e il risultato è così così. Ma forse sono solo invidioso dei suoi capelli, che a me non ricresceranno mai così. 

Coma_Cose – Fiamme negli occhi: 5

Il voto negativo più sofferto della serata. Il testo in realtà è molto bello, come ci hanno abituati i Coma_Cose. Il punto è che ci avevano abituati anche a cose molto più fighe musicalmente, e qui le aspettative sono abbastanza deluse. Francesca forse viene un po’ tradita dall’emozione. Rimandati alla prossima esibizione, e soprattutto all’ascolto della versione in studio.

Annalisa – Dieci: 7

Qua mi tocca fare una premessa: di Annalisa sono innamorato più o meno da sempre, quindi potrei non essere del tutto obiettivo. Ma Nali fa sempre tutto bene: la canzone è bella (adatta sia a Sanremo che alle radio e allo streaming), l’esibizione ottima. Senza strafare, porta a casa un buonissimo risultato.

Francesco Renga – Quando trovo te: 4

No, dai, Renga all’una di notte non ce lo meritavamo. Sarà l’ora tarda, ma l’unico commento che mi viene è: canzone davvero bruttina. “Sempreeeeeeeeeee”. (Voglio bere una birra con la giuria demoscopica. Così, per conoscerli, per capire come ragionano. Sono genuinamente curioso).

Fasma – Parlami: 6

C’è un po’ di Fasma in questo autotune. No, no, fermi, non è il classico discorso da boomer contro l’autotune a prescindere: io sono favorevolissimo, è il 2021, ma usiamolo quando serve, quando ha un senso. Qua no. Il pezzo comunque è figo, “funziona”, come si dice. Quindi Fasma si salva.

A domani per le pagelle dei successivi 13 artisti!

Alessandro Bazzanella 

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