Reduce dall’edizione 2020 di All together now e dalla pubblicazione del singolo “Frida”, Antonio Marino, cantautore napoletano, ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai microfoni di MentiSommerse.
Hai partecipato a “All together now 2020”. C’è un momento di questa esperienza che vuoi raccontarci?
È stata un esperienza emotivamente molto forte, soprattutto perché è arrivata dopo un periodo buio della mia vita.
Ho vissuto questo percorso con una maturità diversa rispetto ai talent ai quali avevo preso parte precedentemente, ed anche con una leggerezza diversa, togliendo il freno a mano e dandomi totalmente.
Il momento più emozionante è stato sicuramente la prima puntata…avevo un’adrenalina che ancora sento scorrere nelle vene quando ci ripenso.
“Frida” è il tuo nuovo singolo, disponibile in radio e in digitale. Com’è nata questa canzone?
L’unico modo per superare un momento di sofferenza è passarci attraverso, perché dall’altra parte del tunnel ci sarà sicuramente qualcosa di bello.
Dall’altra parte ho trovato Frida,un pretesto per chiacchierare con me stesso, prendendo come spunto la concezione totalitaria di Frida Kahlo e distaccandomene totalmente per accoglierne una più leggere e soprattutto improntata prima di tutto sull’amore per me stesso.
In occasione del concerto dell’Epifania, ti esibirai sulle note di “Almeno tu nell’universo”. Cosa rappresenta per te questo brano?
Mia Martini è l’artista che maggiormente mi ha insegnato cosa vuol dire regalare emozioni attraverso la voce, senza pensare a nient’altro.
Per me è stata un’emozione che ho ancora attaccata sulla pelle e che spero ci resti per sempre.
Interpretare questa canzone è stato un privilegio, una responsabilità ma anche un grande gesto d’amore.Sono molto grato per questa occasione.
Dal 2002 hai fatto parte del cast di “C’era una volta… Scugnizzi”, che ha un forte valore sociale, oltre che artistico. C’è un insegnamento che hai ricevuto, confrontandoti con il macrotesto di quest’opera, che ti ha segnato particolarmente?
Scugnizzi è una mentalità, un modo di essere. È stato il mio punto di partenza, nulla sarà mai paragonabile a quell’esperienza. Da lì è iniziato tutto… lì ho imparato tutto e ho scelto questo mestiere per la vita, a prescindere dai risultati.
Tra il 2011 e il 2013 hai vinto diversi Festival di Musica internazionale in Romania, Russia e Bulgaria e il tuo nuovo singolo ha una produzione italo-belga. Quanto cambia il modo di approcciare alla musica tra l’Italia e il resto d’Europa?
In Europa quello del cantante/musicista è considerato un lavoro al 100% e, come tale, vige un rigore ed un rispetto per questa professione che purtroppo spesso in Italia non ho ritrovato.
Nessuno si improvvisa cantante o musicista ma si sceglie una formazione lunga e seria e credo che dovrebbe essere così sempre ed ovunque.
Speriamo che qualcosa possa cambiare anche nel mostro paese.
Ad Antonio Marino e Valeria Aiello va un sentito ringraziamento da parte della redazione di MentiSommerse.