È il 1950, e il fumo delle acciaierie invade Gary, città dell’Indiana che ha buona parte della sua fortuna indissolubilmente legata all’industria siderurgica.
Una volta stabilitosi al 2300 di Jackson Street, Mr. Joe Jackson capì che, forse, era meglio ripiegare con cura e porre nel cassetto il sogno di diventare un professionista del mondo della boxe, accettando così due lavori diversi.
C’è un altro sogno, però, che Joe decide di non abbandonare: quello di diventare un musicista. Inizia a suonare in vari gruppi blues e in casa sua non manca mai una chitarra, che i suoi figli suonano di nascosto mentre è a lavoro.
A vivere, in quel bilocale, diventeranno in undici.
Joe, illuminato anche da Katherine, si accorge del talento dei suoi figli, e fa nascere il primo gruppo, un trio, composto dai suoi tre figli più grandi – Jackie, Tito e Jermaine – al quale si aggiungono poi i piccoli Michael, che diventa la voce portante del gruppo, e Marlon.
Giusto il tempo di farsi conoscere con una canzone divenuta una hit a livello locale, poi per i cinque fratelli si aprono le porte della Motown.
Il resto è storia.
A raccontarcela, in esclusiva per MentiSommerse.it è Jackie Jackson, che ha concesso un’intervista ai nostri microfoni.
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JACKIE JACKSON: L’INTERVISTA ESCLUSIVA
Come si è avvicinato Jackie Jackson al mondo della musica?
“Ciò che mi ha avvicinato alla musica è stato ascoltare mia madre e mio padre cantare in casa. Mio padre aveva una band locale e li vedevamo provare.”
Ricordi la tua prima audizione con la Motown con i Jackson 5?
“La nostra prima audizione è stata a Detroit, nella dimora di Barry Gordy. Stava organizzando una festa per Diana Ross e, per tutto il tempo, gli artisti Motown erano lì.
Abbiamo sistemato i nostri strumenti intorno alla piscina coperta e, in quel momento, abbiamo cantato tutte le migliori canzoni della Motown, mentre gli artisti ci guardavano.
Quello è stato il nostro provino”
“I want you back” è stato il primo grande successo dei Jackson 5. Ricordi il momento in cui siete entrati in studio per registrare la canzone?
“I want you back” è stata registrata a Los Angeles, in California. Nel momento in cui noi cinque abbiamo messo la voce, sapevamo che sarebbe stato un successo in tutto il mondo”
“Can you feel it” è un brano che, a distanza di anni, riscuote un successo enorme quando lo eseguite dal vivo. Qual è stata la fonte d’ispirazione per questa canzone?
“Dopo aver lasciato casa di un amico per tornare a casa, in cima a Mulholland Drive, mi è venuta in mente tutta questa melodia.
Quindi ho preso il mio registratore e ho canticchiato il più possibile nel registratore, fino a quando sono tornato a casa e l’ho suonata al piano e ho capito di avere tra le mani qualcosa di speciale, un suono trionfante.”
L’ultima reunion dei Jackson 5 al completo, con tuo fratello Michael, risale al 2001. Che ricordi hai di quei giorni?
“Abbiamo fatto due spettacoli al MSG, ed è stato un evento pieno di star. Il giorno dopo l’ultimo spettacolo era l’11 settembre 2001, quindi ovviamente non dimenticherò mai di essere stato a New York in quel fatidico giorno”
Sei un membro attivo del consiglio di amministrazione dell’organizzazione no profit “It’s Time For Kids”. Qual è la lezione più grande che hai imparato da queste esperienze in ambito sociale?
“Quello che ho imparato da queste esperienze è che non è mai troppo tardi per avere un effetto positivo sulla vita di una persona. Vedere quei bambini entrare nello studio di registrazione per la prima volta e vedere il sorriso sui loro volti è qualcosa che non dimenticherò mai.
Siamo stati in grado di registrare una canzone con loro cantando o rappando e abbiamo dato loro una copia da portare a casa, per farla ascoltare alla loro famiglia”
Hai di recente celebrato i cinquant’anni di carriera dei The Jacksons con un tour insieme ai tuoi fratelli Tito, Jermaine e Marlon. C’è un momento che ti ha colpito particolarmente di questi spettacoli?
“Il medley “I want you back”, ABC, “Stop the love you save” ecc.
Nel momento in cui iniziamo a cantare quelle canzoni, le persone si alzano dai loro posti e iniziano a ballare perché è quello che sono venute a sentire”
Sei il founder dell’etichetta “Critically Amused”. Quali sono i suoni che stanno principalmente catturando la tua attenzione di recente?
“Ho imparato ad apprezzare di più la musica elettronica, perché ho firmato un act chiamato “Gold Lemonade” per la mia etichetta Critically Amused. Gold Lemonade combina rap e hip hop con musica elettronica creando il proprio stile unico.
Il loro primo progetto è appena stato premiato con il miglior album rap / hiphop agli Independent Music Awards, così come il loro singolo “How You Feel” con il miglior singolo rap / hiphop”.
A Jackie Jackson e Steve Hart va un sentito ringraziamento da parte della redazione di MentiSommerse.it
Intervista a cura di Corrado Parlati
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