Franco J. Marino è un autore, compositore e interprete napoletano. Dopo quasi un decennio al fianco di Tony Esposito e una serie di collaborazioni con artisti di calibro internazionale, come Nathan Pacheco, Andrea Bocelli e Lucio Dalla, ha pubblicato “Pescatore di stelle”, nel 2011, e “Napolatino”, i suoi primi due album da solista.
Per parlare della sua carriera e presentare “Per me sei come il cielo”, singolo in rotazione radiofonica da alcune settimane, noi di MentiSommerse l’abbiamo intervistato.
Chi è Franco J. Marino e come si è avvicinato al mondo della musica?
Sono un cantautore che per anni ha scritto brani per vari artisti anche internazionali e, a un certo punto, ha deciso di mettersi ”in proprio”, scelta dettata da una nuova consapevolezza e direi anche da una forte esigenza personale.
“Per me sei come il cielo” è il nuovo singolo estratto dal tuo progetto “Napolatino”. Com’è nata questa canzone?
Questa è una canzone vera, scritta da e per una storia vera, un amore molto importante.
Vuoi presentare ai nostri lettori l’album “Napolatino”? C’è un brano al quale sei particolarmente legato?
Questo non è semplicemente un album, è una filosofia di vita, una visione della vita in cui lancio un messaggio a mio avviso importante e cioè quello della slow life.
Bisogna rallentare per capire e gioire del vero senso della vita, attraverso la bellezza in senso più universale del termine. Napolatino esce dagli schemi commerciali per dare qualcosa di nuovo, può piacere o non può piacere ma è sicuramente uno stile che ho creato in cui sono riconoscibile.
I brani che più rappresentano il Napolatino e a cui sono molto legato sono Procida e Zagara.
Nel 2011 sei stato autore, compositore, interprete e produttore di “Pescatore di stelle”, mentre per “Napolatino” ti sei affidato alla produzione di Mauro Malavasi. Quanto è cambiato, negli anni, il tuo approccio alla realizzazione di un disco?
Realizzare un album non è una cosa scontata e soprattutto avere un produttore come Mauro, ai suoi livelli, non è scontato. Negli anni si cresce artisticamente e si diventa professionisti.
Negli anni ’90 sei stato il cantante solista del gruppo di Tony Esposito, con cui hai anche firmato la sigla di “Serate mondiali”. Quanto è stata influente, per te, sia dal punto di vista umano sia da quello professionale, la scena del neapolitan power?
Tony per me è come un fratello, è stato lui a scoprirmi e a darmi subito la possibilità di esprimermi.
La Neapolitan Power è stata una corrente musicale di grande cambiamento, un evento unico nella scena musicale italiana ma anche internazionale. Ho respirato anche io quel vento ed è stato sia dal punto di vista artistico che umano assolutamente irripetibile.
“Non vergognarsi mai” è un brano che hai scritto per Lucio Dalla, contenuto in “Ciao”. C’è un ricordo in particolare che ti lega a Lucio Dalla che vuoi raccontarci?
Ce ne sono tanti, in particolare l’emozione di quando entrai in Fonoprint e lo vidi per la prima volta, il modo in cui mi ascoltava, dando molta importanza alle parole che avevo scritto, e il suo forte interesse per il modo in cui scrivevo.
Poi è nata un’amicizia, era impossibile non ridere con Lucio… un genio.
Foto di Francesca Porta
A Franco J. Marino e Giulia Orsi va un sentito ringraziamento da parte della redazione di MentiSommerse.it