Li abbiamo visti sul palco di Sanremo 2020 al fianco di Rancore e Dardust e sono pronti a partire per un tour che li vedrà in giro per l’Italia a partire dal 7 marzo 2020. Gli ospiti speciali di MentiSommerse.it sono Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, fondatori di “La Rappresentante di Lista”.
Come nasce “La rappresentante di lista”? Quanto ha influito, sul vostro percorso artistico musicale, l’esperienza nel mondo del teatro?
Il teatro ha influito tantissimo nel nostro percorso e tuttora lo riteniamo insieme alla performing art uno dei linguaggi che ci è più congeniali e caro. Il teatro ha permesso il nostro incontro nel 2010 durante la produzione di uno spettacolo teatrale tra Milano e Palermo e ci ha insegnato un rigore e un’attenzione verso i particolari che sono stati fondamentali per la nostra scrittura.
“La rappresentante di lista” è un progetto che nasce come duo nel 2011 e, da quel momento, la sua formazione si è allargata. Come è cambiato il vostro approccio alla musica e al fare un disco da “(Per la) via di casa” a “Go Go Diva”?
Sicuramente per l’ultimo disco c’è stata più consapevolezza. Uno dei cambiamenti più importanti all’interno del progetto è stato esattamente quello che dici: l’ampliamento del nucleo fondamentale, da duo a band e, parallelamente, la creazione attorno a noi di quella che ci piace immaginare come music factory.
Da Roberto Cammarata col suo Fat Sound Studio di Palermo a Casa Preti, la Maison Couture che si sta occupando di realizzare gli abiti per il tour; da Fabio Gargiulo a tutta Woodworm (la nostra etichetta discografica), coi quali stiamo lavorando all’allestimento.
“Go Go Diva” è un album che, tra i vari temi, ha al centro anche la figura della donna e quella del corpo e, da sempre, vi siete definiti “queer”, contro ogni differenza di genere. Qual è il messaggio principale del vostro ultimo album in studio?
Non c’è un messaggio principale oggi perché dopo quasi un anno e mezzo “Go Go Diva” ha veicolato e continua a veicolare i messaggi di tutti coloro che hanno fatto proprie quelle parole.
Abbiamo visto donne e uomini, piccoli, grandi, esseri meravigliosi che hanno aggiunto altri significati ai brani, che ci hanno scritto le loro storie personali e per noi le nostre canzoni non sono più le stesse di prima.
Nel vostro nuovo tour, le canzoni si uniranno alla drammaturgia e, inoltre, “Questo corpo” fa parte della colonna sonora di “The New Pope”. Quanto un’immagine può influenzare la percezione che si ha di una canzone e viceversa? Volete darci qualche anticipazione riguardo il vostro prossimo tour?
Abbiamo deciso di costruire attorno alla scaletta del tour una vera e propria narrazione. Ci interessava immaginare un percorso che ci permettesse di concludere il discorso fatto attorno alla Diva che ci ha accompagnato nell’ultimo anno.
Vorremmo abbandonarla, darle un degno finale per tornare ad essere liberi dal suo canto e ricominciare a scrivere per un prossimo album.
“Adesso tiro su il muro, fallo per dimenticare quello che non vuoi guardare”. Cosa pensate del momento politico e sociale che stiamo vivendo?
È un momento estremamente complesso. Nella canzone “The Bomba” facciamo riferimento a una certa politica che preferisce i muri ai ponti. In fin dei conti contenere un problema entro 4 alte mura e nasconderlo è più facile che affrontarlo.
Allo stesso tempo crediamo sia deplorevole l’atteggiamento di certi sovranisti che tendono a ricondurre tutti i mali a un nemico esterno utilizzando le stesse feroci modalità ampiamente riconoscibili nel corso della storia, ma che fanno ancora presa e riescono, ahimè, a raccogliere molti sostenitori.
In conclusione, è impossibile non fare un accenno a Sanremo: che esperienza è stata, per voi, salire su un palco come quello dell’Ariston? C’è un momento in particolare, di quella serata, che volete raccontarci?
È stata un’esperienze parecchio divertente. L’esperienza di questi anni di tour ci ha permesso di affrontare con una certa sfrontatezza il momento dell’esibizione. Eravamo molto emozionati – sicuramente l’Ariston è un teatro importante per ovvie ragioni – ma allo stesso tempo è un palco e, come altrove, esistono delle regole che conosciamo bene, esistono delle professionalità che tutelano il tuo lavoro (penso ai tecnici in primis) e poi esiste la musica che è una delle poche cose a cui puoi appigliarti in quel momento di estrema eccitazione.
Tutto il dietro le quinte, tutto quello che il pubblico televisivo non immagina neanche, è la parte più interessante di Sanremo. Passeggiare per i corridoi, incontrare gli altri artisti, leggerne l’emozione, scoprire cosa c’è dentro la famosa Red Room che fa da anticamera al palco…
“LRDL2020”- I CONCERTI
07/03 Livorno – TheCage
14/03 Roma – Monk* SOLDOUT
15/03 Roma – Monk – NUOVA DATA
19/03 Milano – Alcatraz
20/03 Padova – Hall
26/03 Bologna –Locomotiv – NUOVA DATA
27/03 Bologna – Locomotiv*SOLDOUT
28/03 Bari – NewDemodé
02/04 Parigi – La Boule Noire
05/04 Londra – TheGarage
10/04 Brescia – Latteria Molloy
17/04 Torino – Hiroshima Mon Amour
24/04 Senigallia (AN) – Mamamia
25/04 Firenze – Flog