Il 28 dicembre 1836, la corona britannica allargò ufficialmente i confini del suo regno fino all’Australia meridionale. La data è tutt’oggi festeggiata come Proclamation Day. Il luogo in cui sarebbe nata la nuova capitale, un’altura nei pressi del fiume Torrens, venne scelto dal colonnello William Light. Adelaide il nome prescelto, in onore di Adelaide di Sassonia, moglie di Guglielmo IV e regina consorte del Regno Unito dal 1830 al 1837.

Adelaide, altrimenti detta City of Churches, sebbene una voce popolare diffusasi successivamente tenda a precisare che “per ogni chiesa che veniva costruita, veniva costruito anche un bar”. Sacro e profano vanno sempre a braccetto, anche nel nuovo mondo, patria di immigrati provenienti da tutti i paesi europei. In particolare, i britannici, per ovvie affinità linguistiche. In Australia c’era posto per tutti, le città erano in espansione, c’era tanto da costruire e da lavorare.

L’Adelaide O-Bahn sarebbe arrivata nel 1986, in precedenza una fitta rete di autobus attraversava i larghi stradoni a molte corsie della “città dei venti minuti”. Tappa obbligata per gli autobus di linea era il Franklin Street Coach Terminal, situato in Franklin and Bowen Streets nel centro della città. Nel 1974 uno dei tanti autisti in servizio era un figlio di immigrati scozzesi, nato nella valle di Strathmore e arrivato con la famiglia a Perth all’età di 6 anni.

Un ragazzo che aveva mostrato un precoce talento musicale, studiando la batteria e la cornamusa nella banda scozzese locale. A vent’anni fondò la sua prima band, gli Spektors, poi entrò nei Valentines come co-cantante insieme a Vince Lovegrove, infine fece parte dei Fraternity. Sarebbe difficile per chiunque, nell’unico video dei Valentines presente in rete, riconoscere dietro quella camicia a maniche larghissime, quei passi di danza improvvisati e quei delicati vocalizzi, il futuro cantante degli Ac/Dc. Ronald Belford Scott, per il mondo Bon Scott: jeans strettissimi, magliette nemmeno l’ombra, capelli lunghi e voce possente. Questa è l’immagine passata alla storia del rock.

Tutto però ebbe naturalmente un inizio, e purtroppo avrebbe avuto una fine prematura. Nell’estate del 1974 Bon Scott iniziò a suonare con una band chiamata Mount Lofty Rangers. Di ritorno da una sessione di prove, a bordo della sua motocicletta, perse il controllo e si schiantò contro un muro restando gravemente ferito. Rimase a lungo bloccato, i Fraternity (che avevano avuto addirittura un ingaggio in Europa nel ’73) si sciolsero dopo poco. Successivamente, Bon trovò lavoro come conducente di autobus: tutti i giorni su e giù dal Franklin Street Coach Terminal. Fin quando un suo amico, George Young, gli disse che stava cercando un autista per il gruppo che i suoi due fratelli minori avevano formato l’anno prima, con un singolo di discreto successo già alle spalle. Il nome della band fu un’idea della loro sorella maggiore Margaret, che l’aveva letto sul retro di un’aspirapolvere: Ac/Dc.

I fratelli Young non erano contenti del loro cantante, Dave Evans, ritenuto troppo “glam”. Volevano qualcuno che incarnasse il vero spirito del rock aggressivo, trasgressivo e dirompente: niente trucchi, niente abiti sgargianti, niente raffinatezze. Nel settembre del 1974 Bon Scott si propose ai fratelli Young come nuovo cantante del gruppo: il resto è incastonato nella storia della musica.

 

 

 

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