Pochi sono stati e sono tutt’oggi i musicisti e gli artisti benedetti da un numero di accoliti ed una carriera longeva quanto quella di Elton John: il cantante e cantautore inglese, attualmente impegnato nel suo tour d’addio Farewell Yellow Brick Road, la cui prima tranche si è conclusa lo scorso 18 marzo, ha venduto oltre 250 milioni di album lungo una carriera che abbraccia cinque lunghe decadi.
La sua pazzesca vita è stata raccontata nel biopic Rocketman, in cui Elton è interpretato da Taron Egerton, presentato al Festival di Cannes ed in prossima uscita nelle sale di tutto il mondo. In attesa di questo evento lungamente atteso da fan e non, vi sveliamo una manciata di cose che potreste non sapere su questo eclettico artista britannico.
#1 – Il vero nome di Elton John… Non è Elton John!
Elton John nasce Reginald Kenneth Dwight il 25 marzo del 1947 a Pinnet, Middlesex, in Inghilterra, figlio di Stanley e Sheila Dwight. Nel 1972, scelse Elton John come nuovo nome come tributo al corista Long John Baldry e al sassofonista Elton Dean. Scelse anche un secondo nome, Hercules, ma non in onore della figura mitologica: Hercules era infatti il nome del cavallo star della sitcom inglese Steptoe and Son. Dopo il legale cambio di nome, Elton proibì a chiunque di riferirsi a lui come Reginald, Reg o Reggie: “Reg è parte di una vita infelice, che voglio dimenticare – raccontò al suo biogrado David Buckley – Se mia madre riesce a chiamarmi Elton, possono riuscirci anche tutti gli altri.
#2 – A proposito di nomi… Il suo piano ha un nome di donna!
Lo strumento chiave di Elton John è sempre stato il pianoforte, che ha spesso occupato il centro del suo palcoscenico e probabilmente da sempre occupa il centro del suo mondo, tanto che l’artista gli ha dato un nome – o forse dovremmo dire le ha dato un nome. Nel 2011, Elton ha portato in tour uno Yamaha che ha richiesto quattro anni di costruzione ed un numero imprecisato di LED per l’assemblaggio di uno schermo sulla fiancata che potesse proiettare immagini e footage video capaci di “reagire” alla musica suonata. L’ha chiamato Blossom, in onore alla cantante jazz Blossom Dearie. E non fu l’unico piano battezzato da John con un nome di donna e d’artista: precedentemente, c’erano state Aretha (Franklin), Diana (Krall) e Nina (Simone).
#3 – E a proposito di piano… Elton John ha imparato a suonarlo da solo!
Elton si è rivelato fin da subito un bambino prodigio, capace di imparare da solo a suonare il piano: si racconta che già a tre anni sapesse suonare perfettamente lo Skater’s Waltz, appreso ad orecchio. Questo suo immenso talento gli valse una Borsa di Studio alla Royal Academy of Music di Londra, a cui ebbe accesso ad 11 anni. Ad ogni buon conto, Elton si ritirò dagli studi a 17 anni, più concentrato sulla composizione che sull’apprendimento, per inseguire la sua carriera.
#4 – Elton John è capace di scrivere una canzone in 15 minuti
Durante l’interezza della sua carriera, John si è sempre accompagnato all’autore Bernie Toupin. La loro relazione è ormai talmente collaudata ed il loro meccanismo tanto be oliato da funzionare perfettamente anche a distanza: nonostante non abbiamo mai scritto e composto nella stessa stanza – cosa improbabile, dato che Toupin si è trasferito in California negli anni ’70 e non se n’è mai più allontanato – questi due sono stati capaci per decenni di mettere insieme una hit dopo l’altra. Funziona così: Toupin invia a Elton il testo della canzone, ed Elton ci costruisce attorno un componimento musicale… e sempre sia cosa accertata che ormai riesca a farlo in 15-20 minuti al massimo!
#5 – John&John sullo stesso palco… Per l’ultima volta!
Durante un concerto al Madison Square Garden, il giorno del Ringraziamento del 1974, Elton John convinse John Lennon a raggiungerlo sul palco. L’ex Beatles acconsentì in quanto aveva precedentemente perso una scommessa: i due avevano infatti scommesso che, se Whatever Gets You Through The Night – all’interno della quale Elton è al piano e ai cori – fosse arrivata al numero uno in classifica, Lennon avrebbe dovuto accettare di venire a suonarla live ad un concerto di John. E così fece, e quella al Madison Square Garden fu anche la sua ultima performance.
Marzia Figliolia