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Ragazzi fuori: la storia di Clementino

GESCAL. Una grande distesa di mattoni gialli, e, ovviamente, un gruppo di bambini e a giocare nei cortili. Una sorta di via Pal, tra ginocchia sbucciate, graffiti, partite di calcetto, gare di rime. La cultura di strada che si mischia ai giochi d’infanzia. E poi, come in ogni paese, c’è l’ACR, che insieme alla parrocchia gioca un ruolo fondamentale nella crescita dei ragazzi.

È tra le palazzine del rione popolare di Cimitile che Clemente è cresciuto. Un tempo, come egli stesso racconta in “Rovine”, canzone tratta dal suo secondo disco I.E.N.A., questa zona era il cimitero di Nola, e per questa ragione gli abitanti sono definiti gli “scarpisasanti”.

E la GESCAL, Clemente, se la porterà per sempre sulla pelle, oltre che nel cuore. Da piccolo impara a suonare la chitarra — “Potevo diventare un grande chitarrista, ma che testa di c…o che sono stato, se solo avessi dato retta ai miei, dal tempo che è passato ora suonavo con una sola mano…” —, poi inizia a sperimentare i primi remix con le musicassette. Il nome? DJ Clemi, racconta la iena di Cimitile in “La profezia di Clementino”, poi il teatro, passione ereditata dai suoi genitori, e per finire il rap. La strada giusta, la sua strada, percorsa in compagnia del suo alter ego Iena White. Il motivo? Semplice: la iena è un animale cattivo, che “lascia a terra le carcasse degli avversari”, ma soprattutto perché è l’acronimo di io e nessun altro.

I viaggi della speranza di Clemente iniziano nel 1996, quando entra a far parte di una serie di crew locali. Da lì l’ascesa, partendo dalla vittoria della rassegna Tecniche Perfette nel 2004 e del 2thebat nel 2006, fino alla consacrazione nazione con ” ‘o Vient” e le cinque magiche serate al Palapartenope con Pino Daniele.

A pochi giorni dall’uscita di Tarantelle, il nuovo album di Clementino, abbiamo ripercorso alcune delle tappe più importanti della storia del rapper nolano.

TECNICHE PERFETTE 2004, LA PRIMA GRANDE VITTORIA DI CLEMENTINO

“Dov’eravate quando andavo solo e poi salivo su a Torino, 18 ore il treno lì della speranza? Portiamo il vero rap italiano ancora più in alto in nome di ogni mostro che ci ha insegnato a farlo”. Estate del 2004, siamo proprio a Torino. L’occasione è la seconda edizione della manifestazione Tecniche Perfette. La Iena, ovviamente, non se la lascia scappare, e arriva fino alla finale e batte il padrone di casa Rayden, aggiudicandosi il premio.

2theBeat 2006, LA IENA SE LA RIDE ANCORA

Due round da un minuto a testa, in un ring come se fosse un incontro tra due pugili. L’unico attacco concesso, però, è quello della rima. Poi un ultimo scontro, con due serie da quindici secondi a testa per un totale di un minuto. A decretare il vincitore, ovviamente, non può che essere il pubblico e il relativo gradimento. E le sfide con Josa Gun ed Esa fanno parte ormai della leggenda del rap underground.

IL RE DEL FREESTYLE


Nel frattempo, Clementino continua a ottenere consensi nel panorama hip hop underground. Nei due video seguenti, possiamo vederlo all’opera prima in una sfida con Kyodo, accompagnato da DJ Joker al beat box, ai margini del concerto di Artificial Kid al TPO di Bologna, e in occasione dell’Hip hop Kemp Festival del 2010, più importante festival dedicato alla cultura undergroud d’Europa.

Chi lo dice che per fare freestyle è necessario per forza avere una base? Un beat può nascere da qualsiasi cosa, se portato bene a tempo. Non siete convinti? Guardate il prossimo video…

CLEMENTINO VS IENA WHITE

Avete mai immaginato di vedere Clementino sfidare a colpi di rime… se stesso? La sfida, ormai, è un classico dei suoi spettacoli dal vivo.

A CASA SUA CON ENZO AVITABILE

C’è una tradizione che ogni persona che abbia il sangue nolano sente in maniera particolare: stiamo parlando della Festa dei Gigli. E siamo sicuri che quella del 2013, Clemente, non la dimenticherà mai, perché ha avuto l’onore di condividere, in casa sua, il palco con una leggenda come Enzo Avitabile. Sì, la voce soul di Marianella che con i suoi incontri con James Brown e Afrika Bambaata ha dato vita ad un modo particolare, unico, di fare musica: quello delle parole sul ritmo. E se dici “parole” e “ritmo”, di conseguenza, hai detto Clementino.

IL MIO RAPPER PREFERITO

“Se mi chiedevano chi fosse il mio rapper preferito, la risposta era sempre la stessa: Pino Daniele”. E a riguardo crediamo ci sia poco da aggiungere. L’immagine di Clementino che filma da dietro le quinte con il cellulare la performance del Nero a metà al Coca Cola Summer Festival, occasione in cui c’è stato il primo contatto tra i due, parla già da sola. E per la prima sul palco insieme manca davvero poco, perché Pino Daniele lo inviterà tra gli ospiti della serie di concerti “Napule è – Tutta n’ata storia”, durante la quale Pino ha riunito il meglio della storia della musica partenopea, dalla NCCP a Clementino, appunto. Niente beat box, ma le note di un chitarrista che rappresenta in pieno l’anima della città, e al suo fianco uno scugnizzo con l’emozione che gli si legge negli occhi. Il sogno di una vita si è realizzato. Da lì, poi, “Miracolo” e l’annesso “Ultimo Round”, “Vulcano” e “Tarantelle”: il ragazzo di Cimitile ha realizzato il suo sogno.

 

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